(ANSA) - PARIGI, 8 MAG -Continua la "maledizione" della pellicola di Terry Gilliam "L'uomo che uccise Don Chisciotte". Che era programmata in chiusura del Festival di Cannes (8-19 maggio), alla presenza del regista britannico, il quale ora dovrà con ogni probabilità rinunciare ad essere presente per un ictus - non grave - che lo ha colpito a Londra nella giornata di ieri. A dare la notizia del nuovo colpo basso della sorte ai danni del regista di "Brazil" e de "L'esercito delle 12 scimmie" è stato il quotidiano francese Nice Matin. Il serio problema di salute che ha colpito Gilliam, 77 anni, si aggiunge agli interrogativi che aleggiano attorno a questo suo ultimo lavoro, che potrebbe non essere autorizzato alla proiezione a Cannes. E' infatti attesa domani la decisione del tribunale di Parigi sulla richiesta del produttore del film, Paulo Branco, che vorrebbe farlo vietare in chiusura del 71/o festival dopo una lunga disputa finanziaria che lo vede opposto a Gilliam. Branco afferma di detenere i diritti sulla pellicola. Se il regista sembra, stando alle notizie che giungono frammentarie, fuori pericolo, il suo film - una pellicola che sembra "maledetta" e che Gilliam tentava di girare da 20 anni - è più che mai in alto mare. I medici sono molto scettici su una ripresa veloce, o tale da consentire al regista di essere a Cannes fra 10 giorni. Branco e la sua società Alfama Films hanno chiesto alla giustizia di vietare la proiezione, prevista per sabato 19 maggio. Quanto alla direzione del festival, la posizione è stata subito chiara e si è schierato al fianco del regista: "Il Festival di Cannes ha come missione di scegliere le opere su criteri puramente artistici e una selezione deve essere fatta innanzitutto d'accordo con il regista del film - hanno fatto sapere Pierre Lescure e Thierry Fremaux, presidente e delegato generale - così abbiamo fatto. Eravamo al corrente dei possibili ricorsi e dei rischi che correvamo, in una situazione già incontrata in passato". Il Festival ha accusato Branco di "intimidazioni e affermazioni diffamatorie che sono ridicole e grottesche". Cannes "rispetterà la decisione del giudice", ma "rimane al fianco dei registi, nella fattispecie di Terry Gilliam"