Una Romy Schneider inedita, che parla sottovoce, piange all'improvviso, si difende con scatti ribelli, e fa una confessione: era convinta che sua madre, Magda Schneider, avesse fatto sesso con Hitler. La rivelazione arriva dalla Bild, che ha anticipato un documentario in onda il 16 settembre sull'emittente ARTE, "una serata con Romy", sulla celeberrima interprete di Sissi. Il nastro dell'intervista, mai ascoltato prima, è quello di un colloquio con Alice Schwarzer, che si svolse il 12 dicembre del 1976, per il magazine "Emma".
Ed è lei, la nota femminista tedesca, a raccontare, stando al tabloid, che l'attrice fosse "fermamente convinta che la mamma fosse andata a letto con Hitler". Con Magda, che pure recitò nella serie Sissi, Romy Schneider avrebbe avuto sempre un rapporto complicato: non le perdonò - scrive ancora Bild - che avesse fatto visita a Hitler sull'Obersalzberg, dove il dittatore nazista aveva la sua residenza estiva. Dalla registrazione viene fuori tutta la fragilità della donna, che qualche anno dopo si sarebbe tolta la vita: schiacciata da una depressione, provocata anche dalla morte del figlio. Il colloquio è in francese: perché dopo sei anni a Parigi, e la perfidia della stampa tedesca, dice la stessa Romy, il francese era diventato la sua "madre lingua".
Sposata da poco con Daniel Biasini, la donna sembra confusa, a tratti scoppia in lacrime: "perché non dovrei piangere, mica sono un superuomo?". A tratti si ribella, grida "Merde…" Emergono fatti non ancora noti della sua vita privata: il secondo marito della mamma avrebbe tentato più volte di andare a letto con lei: scappava in bagno per evitarlo. Nell'intervista, l'attrice racconta anche di quando, a Parigi con Alain Dalon, soffrisse di non avere più ruoli: "Ero molto invidiosa. Pensavo solo: che ne sarà adesso di me? Questo è anche il mio mestiere".
Come mai questo documento viene fuori soltanto adesso? Fu Romy Schneider, che oggi avrebbe 80 anni, a chiedere di non parlarne. "Non ho mai parlato con nessuno di questo, perché ho rispettato la sua volontà. Ma per capire la sua disperazione, la sua vulnerabilità, la sua ipersensibilità, si deve sapere anche questo. E adesso è bene dirlo", afferma la Schwarzer.