ROMA - Scontro fra bene e male i cui confini si possono fare tenui, divisioni familiari, tragedie legate all'infanzia, sensi di colpa mai superati, amour fou, tensioni razziali, emarginazione, repressione violenta del dissenso, paura dell'altro, ricerca d'identità, desiderio di libertà, padri ideali e cattivi maestri. Tutti temi che J.K Rowling ha esaltato nella saga di Harry Potter e che sviluppa in mille rivoli, creando, quando la ricetta funziona, echi sempre attuali, da sceneggiatrice di Animali Fantastici - I crimini di Grindelwald di David Yates, secondo capitolo (dei cinque) della nuova saga prequel/spin-off, in sala dal 15 novembre con Warner Bros, che racconta guerre, alleanze, scoperte, tradimenti, e rivoluzioni nel mondo segreto dei maghi decenni e decenni prima della comparsa di Harry Potter.
Anche stavolta al centro della storia (Salani farà uscire il 3 dicembre la sceneggiatura in italiano) c'è il magizoologo Newt Scamander, interpretato da Eddie Redmayne, ma acquistano spessore anche le vicende di tutti gli altri personaggi, in un cast che comprende Johnny Depp, nei panni del carismatico 'cattivo maestro' con toni da populista, mago oscuro Gellert Grindwelwald; Jude Law, nel ruolo di un quarantenne Albus Silente, e fra gli altri, Katherine Waterston, Dan Fogler, Alison Sudol, Zoe Kravitz, Callum Turner e Claudia Kim. Si riparte dal 1927 con la spettacolare fuga di Grindelwald (Depp), che alla fine del primo film era stato imprigionato dal Ministero della magia statunitense. Occhi di colore diverso (uno marrone e uno grigio), taglio di capelli nazi/punk biondo platino, il 'nemico pubblico', potente e seduttivo, trova nella più liberale Parigi la sede ideale per diffondere il suo messaggio: vuole riunire intorno a sé un esercito di maghi, promettendogli la libertà dai vincoli e dalle ingiustizie che gli impone la convivenza con il mondo babbano (degli umani senza poteri magici), ma in realtà il suo è un piano di conquista.
Scamander, che l'ha affrontato già nel primo capitolo, se lo ritrova contro, quando su incarico di Silente (del quale viene accennata, come già preannunciato dalla Rowling l'omosessualità, con una scena piena di grazia legata al passato) va a Parigi per ritrovare l'obscurial (nato mago incapace di controllare i propri poteri) Creedence Barebone (Miller), che Grindelwald vorrebbe al suo fianco. Una missione in cui lo accompagna l'amico babbano Jacob (Fogler), preoccupato per l'amata maga Queenie (Sudol), che si ritrova a dover scegliere fra bene e male. E anche Newt fa i conti con i propri sentimenti: dall'incontro con l'ex compagna di scuola Leta Lestrange (Kravitz) ora fidanzata del fratello Theseus Scamander (Turner) capo degli Auror britannici (membri del Ministero della Magia che combattono le Arti Oscure) alla volontà di ritrovare un dialogo con Tina (Waterston), sorella di Queenie, anche lei entrata negli Auror. Non mancano incantesimi, scontri a colpi di bacchetta e gli animali fantastici del titolo: fra le new entry l'enorme Zouwu, enorme felino con un corpo a strisce tipo tigre, una criniera leonina, con artigli e zanne letali, ma anche la capacità di giocare, e gli eleganti Matagot.
"Questa storia è più stratificata e intricata con lo sviluppo di nuovi filoni di personaggi, oltre a essere più oscura e accattivante - spiega il regista -. Ma quel che più mi ha colpito è stata la capacità di creare questa sensazione di un thriller emotivo, con colpi di scena che non ho mai visto prima. Jo (Rowling) evolve costantemente l'universo che ha costruito". Una complessità che sta ottenendo recensioni discordanti dai critici Usa, ma si attende la risposta del pubblico: finora non è mai mancato all'appello.