Incassi in picchiata nelle sale, uscite rinviate a data da destinarsi, dal nuovo Verdone al Ligabue di Diritti: l'effetto coronavirus pesa anche sul cinema, che vede bruscamente interrotta la tendenza positiva registrata dal mercato lo scorso anno e nelle prime settimane del 2020.
Nel week end il box office ha lasciato sul terreno il 44% rispetto a una settimana fa, perdendo 4,4 milioni di euro (e 2,4 milioni sull'analogo fine settimana del 2019). Particolarmente critico il bilancio di domenica, giornata clou per gli incassi settimanali: -673mila euro rispetto a sabato, quasi 2 milioni persi sulla domenica precedente, 1,6 milioni su un anno fa. Un effetto immediato della chiusura delle sale nelle regioni coinvolte dall'emergenza (Piemonte, Lombardia, Veneto, Friuli Venezia Giulia, Emilia Romagna), vale a dire ben 850 schermi su un totale di 1830. Ma anche della paura del contagio: fatta eccezione per Molise, Puglia e Basilicata, domenica gli incassi sono andati giù un po' ovunque, con un -31% nel Lazio, -20% in Umbria, -12% in Liguria, -29% in Valle d'Aosta, stando alla radiografia del Cinetel.
E certo non promette bene la raffica di rinvii: non arriverà in sala il 27 febbraio, come annunciato, Volevo nascondermi, l'atteso film di Giorgio Diritti con Elio Germano nei panni del pittore Ligabue, appena applaudito a Berlino, né Si vive una vola sola, il nuovo film di e con Carlo Verdone. Rinviati al momento sine die anche i cartoon Lupin III - The First, la versione in computer grafica del personaggio di Monkey Punch, diretta da Takashi Yamazaki, e Arctic - Un'avventura glaciale; Dopo il matrimonio, storia di perdita e rinascita con Michelle Williams e il premio Oscar Julianne Moore, e ancora Cambio tutto, nuova commedia di Guido Chiesa con Valentina Lodovini e Neri Marcorè (annunciata per il 5 marzo). Non 'smontano', al momento, Doppio sospetto, noir hitchcockiano diretto da Olivier Masset-Depasse (27 febbraio) e il cartone Disney Onward - Oltre la magia (5 marzo), così come è regolarmente programmato (dove possibile) Salvo amato, Livia mia, il nuovo episodio del Commissario Montalbano eccezionalmente in anteprima al cinema il 24, 25 e 26 febbraio prima di approdare su Rai1.
Se il presidente dell'Anica, Francesco Rutelli, ha sottolineato il senso di responsabilità con cui l'industria si è adeguata alle misure per fronteggiare l'emergenza, pur evidenziando le "conseguenze economiche significative", Agis (Associazione generale italiana dello spettacolo) e Federvivo hanno chiesto al ministro della Cultura Franceschini di aprire uno "stato di crisi" per il settore. "Il blocco di ogni attività nelle regioni del Nord Italia sta generando infatti un impatto economico estremamente negativo, tanto per il crollo dei ricavi da bigliettazione quanto per la drastica riduzione delle paghe degli addetti del settore", hanno scritto in una lettera aperta, invocando "adeguate risorse" e "provvedimenti normativi che evitino qualsiasi penalizzazione".
Prova a lanciare un messaggio positivo Mario Lorini, presidente dell'Anec, l'associazione degli esercenti: "Giustamente ci siamo adeguati alle disposizioni di chiusura delle sale nelle regioni interessate dall'emergenza, e siamo pronti a prendere atto di eventuali sviluppi. Ma altrove stiamo invitando tutti gli esercenti a lasciare le sale aperte: siamo da sempre luoghi di intrattenimento dove si trascorre volentieri il tempo libero e dove si decide di andare se si sta bene e si ha voglia di uscire, visto che ci sono decine di forme di intrattenimento alternative. E' vero, stanno slittando alcuni film molto attesi: ma una settimana fa è arrivato in sala un plotone di titoli interessanti. Pur restando ancorati, giorno per giorno, alla realtà, vogliamo dare un segnale di sicurezza e di tranquillità a un Paese che deve reagire".
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