(ANSA) - VERONA - Sessanta musicisti, tra amici di oggi, di ieri e un'orchestra al completo sullo stesso palco per Pino Daniele che torna all'Arena di Verona a trent'anni dalla sua prima volta. Trentaquattro sono invece gli anni trascorsi dalla pubblicazione di 'Nero a metà', l'album che il musicista partenopeo ha deciso di riportare in scena circondato dagli amici di allora e da quelli di oggi. "L'avventura di questo album e' cominciata nel 1977 - ha raccontato l'artista, 59 anni - ma quella che abbiamo deciso di portare in scena con questo concerto non è una celebrazione, perché non sono persona a cui piace stare al centro dell'attenzione e fare lo showman, e neppure un'operazione di nostalgia".
Per riprendere il discorso da dove l'aveva cominciato allora e risuonarlo oggi, Pino Daniele ha deciso di chiamare i compagni di band con i quali ha registrato l'album nel 1980, a cominciare da James Senese e dal suo sassofono, Gigi di Rienzo al basso, Agostino Marangolo alla batteria, Ernesto Vitolo a piano e tastiere, Rosario Jermano alle percussioni e Tony Cercola ai bongos. "Allora - ha detto Marangolo - suonavamo pensando a divertirci e non sapevamo di essere al lavoro su un album che avrebbe fatto storia. Suonavamo e non inseguivamo grandi obiettivi o denaro". Con loro, ma anche con la band di oggi, Pino Daniele ha messo sul piatto del nuovo live, che dopo oggi andrà in replica per altre cinque serate (11 dicembre a Bari, 13 dicembre a Roma, 16 e 17 a Napoli e 22 a Milano), alcuni dei suoi grandi successi e le canzoni in scaletta nel suo terzo album ufficiale, quello che di fatto gli ha permesso di raggiungere il grande pubblico con le sue canzoni. "Il nostro entusiasmo verso quei brani non si è mai esaurito - dice Pino Daniele - perché quello per noi non è mai stato solo un album, ma un progetto emozionale. Sul palco vogliamo raccontare da dove è cominciata la mia avventura musicale, degli amici incontrati e dell'importanza che hanno avuto nel corso degli anni".
Amici di allora ma non solo, per Pino Daniele che ha deciso di invitare nomi della canzone italiana con cui duettare. Sul palco veronese sono stati convocati infatti Elisa ("una delle artiste che stimo di più - dice la voce di 'A me me piace 'o blues' - e che seguo da sempre), Mario Biondi, Emma, Fiorella Mannoia e Francesco Renga. "Ho invitato tanti amici - confessa - e qualcuno non è potuto venire per impegni vari". Del cast annunciato, ha dato forfait anche Massimo Ranieri che però avrà la possibilità di rientrare in gioco per le prossime date assieme ad altri, visto che sul palco arriverà un ospite per città. L'Arena di Verona è stata per Pino Daniele stato anche uno dei palchi più importanti degli inizi di carriera, sul quale ha suonato per la prima volta lo stesso anno in cui Maradona debuttava con la maglia del Napoli proprio nella città veneta. "Per me è sempre stato un posto magico - racconta il cantautore - e per la prima volta ci sono arrivato nell'84. Allora mi chiedevo come il pubblico avrebbe potuto accogliere le mie canzoni in napoletano. Poi andò tutto bene". Nel concerto di oggi, i duetti con gli ospiti messi in scaletta sono stati quelli con Elisa su 'Quando', Fiorella Mannoia per 'Senza 'e te' e 'E so cuntento e sta', Emma su 'Je so pazzo' e ' Nun me scuccia', Mario Biondi per 'Sotto o sole' e 'A me me piace o blues'. Francesco Renga, invece, ha deciso di fare 'Musica Musica' e 'Voglio di più' con anche Elisa. "Quel disco di Pino e' uno di quelli che da ragazzino ho divorato - ha confessato Renga - ed è bello sentire a tanti anni di distanza un lavoro che non ha nemmeno uno scivolone in scaletta. E' un album costruito con una grande libertà alla base e che oggi sarebbe difficile replicare. Quando un artista è grande può fare cose che altri non possono".
In terra veronese, Pino Daniele ha parlato anche del concerto che i 99 Posse non sono riusciti a fare in città nei giorni scorsi, dal momento che gli organizzatori del festival a cui dovevano partecipare hanno cancellato la data dopo le proteste di ambienti legati all'estrema destra. "Quando la musica è troppo schierata politicamente può diventare un problema - ha detto Pino Daniele - e anche a me, uomo di sinistra, è capitato di essere giudicato da uomini di destra". (ANSA).