"Vogliamo raccontare un pezzo del nostro lavoro che non è quasi mai sotto i riflettori: quello che facciamo in Italia dal 2006 per rendere concreto il diritto alla cura per tutti, anche nel nostro Paese". Gino Strada, fondatore di Emergency, annuncia Programma Italia, format originale a cura di Smemoranda, prodotto dalla stessa Emergency con Bananas Media Company, in onda su Zelig TV (63 DTT) da domenica 25 novembre alle 21. Dieci documentari per raccontare le attività in Italia della Ong attraverso i suoi ambulatori sparsi per il Paese, insieme agli operatori, ai pazienti, a figure rappresentative dei vari territori e ai testimonial dell'organizzazione, arricchito dalla presenza di alcuni sostenitori del mondo dello spettacolo e della cultura: Flavio Insinna, Paola Minaccioni, Gianrico Carofiglio, Fabio Treves, Regina Orioli, Fausto Sciarappa e Valerio Calzolaio.
"Un vero e proprio viaggio - dice ancora Strada all'ANSA - vissuto attraverso gli occhi del nostro staff e le storie di persone alle quali viene negato l'accesso alle cure per le ragioni più diverse". Secondo Strada "mai come in questo momento storico è importante capire la vita e le difficoltà di chi ci sta intorno". La prima puntata dal titolo "Milano-Kabul - Andata e ritorno", è dedicata all'ambulatorio mobile che da tre anni offre orientamento socio-sanitario e prestazioni infermieristiche e di medicina generale in alcune zone periferiche di Milano. Testimonial della puntata il musicista Fabio Treves: "Mi piacerebbe - dice - che in ogni quartiere di Milano ci fosse la presenza fissa di un Politruck di Emergency perché da sicurezza, forse da più sicurezza delle macchine bianche e blu. Se fossi sindaco di Milano inviterei le scuole a partire dai bambini più piccoli, anche per poco tempo, a visitare una di queste di queste realtà perché se hanno segnato me che ho la mia bella età figuriamoci un bambino". Mentre Flavio Insinna nella puntata dal titolo "Storie dal Nord Est" evidenzia: "il Poliambulatorio di Marghera che offre assistenza sanitaria di base e specialistica e orientamento socio-sanitario per i migranti e le persone in stato di bisogno, sta registrando un'alta percentuale di pazienti italiani. Pensi al Nord che lavora, che è ricco. Però a Marghera al Nord ci sono tantissimi italiani che non hanno lavoro, quindi non hanno la possibilità di curarsi perché ci vogliono i soldi, così si sparisce dal sistema sanitario".
La sigla iniziale è sulle note di "Non mi avete fatto niente" di Ermal Meta e Fabrizio Moro, brano vincitore dell'ultimo Festival di Sanremo, i cui diritti, per volontà degli autori, sono interamente devoluti a Emergency. Nel corso delle puntate tra unità mobili, ambulatori e poliambulatori, vengono mostrate le condizioni di sfruttamento in cui vivono i braccianti indiani nell'Agro Pontino ma anche gli italiani prostrati dai terremoti in Abruzzo e nelle Marche, alle prese con una ricostruzione che non parte. La serie fa scoprire le marginalità nascoste dietro la modernità di Milano e la povertà diffusa, anche tra molti italiani, nel "ricco Nord Est". Fa luce sulla situazione di degrado in cui sono costretti migliaia di migranti nella Piana di Gioia Tauro e sugli esperimenti di accoglienza e integrazione che si compiono ogni giorno a Palermo e in Sicilia Orientale, terra di sbarchi. Esplora le campagne intorno a Castel Volturno, in cui risiedono e lavorano moltissimi africani, e le ricchezze e le contraddizioni del quartiere multietnico di Ponticelli, a Napoli, fino ad arrivare a Sassari, dove Emergency interviene sulle situazioni di vulnerabilità di donne e migranti.