'Euforia' di Valeria Golino, distribuito da 01 in 200 copie, è un po' commedia, un po' dramma, ambientato, come è, nel luogo principe dei contrasti e degli affetti: la famiglia. "Come è stato per 'Miele' sono interessata all'etica del quotidiano - dice la Golino - a quelle situazioni verso cui valga pena porsi certe domande". E aggiunge la regista parlando del film, già passato a Cannes nella sezione Un Certain Regard: "Certo che c'è dall'autobiografismo in questo lavoro. L'idea è nata da fatti accaduti a persone a me care, in particolare da alcuni racconti di un amico che viveva una situazione personale molto difficile a causa di una grave malattia che aveva colpito suo fratello".
Ed è proprio la storia di due fratelli quella di 'Euforia', ovvero quella di Matteo (Riccardo Scamarcio), giovane imprenditore di successo, spregiudicato e affascinante omosessuale, e di suo fratello Ettore (Valerio Mastandrea), insegnante di scuola media, che vive ancora nella piccola cittadina di provincia dove entrambi sono nati. Un uomo, quest'ultimo, alle prese con una mamma noiosa, un figlioletto e una moglie (Isabella Ferrari) che non sopporta più. Due persone all'apparenza lontanissime, ma entrambe con un segreto, che la vita a un certo punto riavvicina attraverso il dolore.
Per Mastandrea, il suo personaggio non è affatto un perdente: "Ettore non è manovrato, come si potrebbe pensare all'inizio, ma anzi è molto consapevole e si diverte facendo finta di non sapere e vedere. In realtà - aggiunge l'attore - sia lui che il fratello sono due narcisi: Ettore è un narciso del dolore, mentre Matteo ha il narcisismo di chi non ha il coraggio di essere amato".
Per Scamarcio 'Euforia' dimostra che "il confine tra egoismo e altruismo non esiste e che anzi a volte le due cose si sovrappongono. In questo film - sottolinea - ci sono tutte persone che conosco bene anche nella vita. Abbiamo cercato di lavorare mettendo in gioco anche queste cose, emozioni personali, esperienze vissute. Il film ci dava l'opportunità di pescare nella nostra parte emotiva più profonda".
Il film, scritto dalla Golino con Francesca Marciano, Valia Santella e la collaborazione di Walter Siti e con nel cast anche Valentina Cervi e Jasmine Trinca, ha come titolo Euforia perché, si legge nelle note di regia, "è quella sensazione bella e pericolosa che coglie i subacquei a grandi profondità quando ci si sente felici e totalmente liberi. Ma è anche la sensazione a cui deve seguire l'immediata decisione della risalita prima che sia troppo tardi".