"L'Italia ha un debito alto nei numeri ma la struttura, il contenuto e i detentori lo rendono un caso più gestibile", quindi se lo sforzo richiesto dal Fiscal Compact per ridurlo sia eccessivo "dipende dalla qualità e dalle riforme che saranno attuate". Così il segretario generale OCSE Angel Gurria, in occasione della presentazione del rapporto dell'organizzazione.Â
Dall'Ocse arriva però un monito sul costo del lavoro, che è sceso in tutti i "Paesi vulnerabili" dell'Eurozona tranne che in Italia. "I costi unitari della manodopera sono fortemente diminuiti in questi Paesi, con la notevole eccezione dell'Italia, ma i prezzi hanno visto un aggiustamento inferiore a quello dei salari".Â
Secondo il rapporto, "le economie dell'Eurozona, comprese le più duramente toccate dalla crisi, sembrano vedere la fine del tunnel", mentre "la crescita si è affermata" con "progressi" su conti e riforme. Tuttavia "l'attività economica resta disuguale e fragile" e "le disuguaglianze sono diventate più profonde".Â
Il Rapporto sottolinea la necessità di ''sforzi supplementari" per il risanamento ma "questo fattore in futuro peserà senza dubbio meno sulla crescita" in quanto "la maggior parte del risanamento di bilancio, giudicato necessario, per riportare il rapporto debito-Pil a livelli prudenti è già stata compiuta".
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