"Siamo consapevoli dei rischi di un periodo troppo lungo di bassa inflazione", ma "sono fiducioso, riporteremo l'inflazione vicina ma al di sotto del 2% come da mandato". Lo ha detto il presidente della Bce Mario Draghi, rifiutando l'idea di alzare l'obiettivo dei prezzi: "non voglio neanche pensare" cosa significherebbe per la Germania portare l'obiettivo al 5%.
"La Bce agisce simmetricamente di fronte all'inflazione. Il tasso d'inflazione è stato superiore all'obiettivo del 2% a lungo quando i prezzi petroliferi salivano. Quindi bisogna aspettarsi un'identica simmetria in futuro". E' la risposta di Draghi alle critiche per un'inflazione allo 0,7%.
Poi sul tema del lavoro. Uno dei motivi per cui alcuni Paesi dell'Eurozona hanno un'elevata disoccupazione giovanile è che questi paesi "hanno introdotto grande flessibilità ma solo per i giovani, rendendoli i primi ad essere licenziati quando la crisi ha colpito" nel mondo del lavoro.
Secondo il presidente della Bce alcuni paesi dell'Eurozona sono stati colpiti da un'elevata disoccupazione giovanile, oltre che per l'eccessiva flessibilità dei soli contratti dei giovani, anche per "un sistema educativo in fondo alla classifica dell'Ocse".
"Le piccole e medie imprese fanno l'80% dell'occupazione nell'Eurozona, ecco perché sono importanti". Draghi ha anticipato che venerdì la Bce pubblicherà con la Banca d'Inghilterra un nuovo paper su come affrontare la stretta creditizia alle pmi comprando prestiti cartolarizzati dalle banche.