Non è affatto serena l'aria per Luxottica dopo la tempesta del week-end, causata dall'inatteso addio dell'a.d Enrico Cavatorta. I consiglieri indipendenti, nel corso dell'infuocato Cda che si è tenuto nella serata di lunedì, hanno deciso di non dimettersi, ma è solo una tregua a tempo, ossia fino alla seduta del prossimo 29 ottobre. Entro tale data, infatti, il presidente Leonardo Del Vecchio si sarebbe impegnato a trovare il nome del nuovo amministratore delegato, a cui si affiancherebbe il 'congelato' Massimo Vian. Per ora nomi non ce ne sono, e le voci che rilanciavano quello dell' a.d di Autogrill Gianmario Tondato Da Ruos vengono smentite dall'interessato: ''Non ho contatti con Luxottica'', afferma Tondato. Continua nel frattempo l'emorragia del titolo in Piazza Affari, dove ieri ha perso il 2,92% a 36,2 euro, mandando in fumo altri 490 milioni di euro, che vanno così a sommarsi agli 1,8 miliardi persi ieri. Stando alle ricostruzioni del giorno dopo, nella seduta del board che si è protratta fino a tarda sera, il consigliere indipendente Roger Abravanel avrebbe pronunciato una requisitoria molto dura prima di lasciare l'incarico. Pur condividendone le tesi, Claudio Costamagna, Mario Cattaneo e Marco Reboa avrebbero deciso di optare per una scelta più "responsabile", concedendo la famosa tregua in cambio di una rapida successione ad Andrea Guerra. Dopo l'addio del manager, infatti, la linea di comando della nuova Luxottica avrebbe dovuto essere costituita da due co-amministratori delegati. Uno era Cavatorta, già Cfo con deleghe per l'area Operations e Prodotto, a cui si sarebbe affiancato un esterno per le funzioni Corporate e Mercati. I cacciatori di teste sono al lavoro e i tempi ristretti. La nomina di un nuovo capoazienda scongelerebbe la candidatura di Vian, proposto da Del Vecchio ma bocciato dai consiglieri indipendenti. In consiglio questi ultimi sono 7 su 11 e, dopo l'addio di Abravanel, per fare decadere il board basta che lascino in 4. Le deleghe operative sono ora in mano a Del Vecchio, i risultati attesi per il terzo trimestre sono positivi, ma la decadenza anticipata del Cda è un lusso che Luxottica non si può proprio permettere in questa fase così difficili. Un problema però Del Vecchio l'ha risolto. Ha chiuso un contenzioso con il Fisco per i dividendi maturati in Lussemburgo nel 2006, quando trasferì la Delfin. Con una transazione da 146 milioni di euro, peraltro già versati, si è assicurato infatti anche l'archiviazione in sede penale.(