Nessuna richiesta di aiuti finanziari da parte di Atene, ma disponibilità di Mosca a crediti per grossi progetti comuni e a investire nel Paese. Nessuna eccezione per l'embargo alimentare, ma possibilità di joint venture russo-greche nel campo dell'agricoltura. Così il presidente russo Vladimir Putin ha riassunto il colloquio di due ore e mezzo al Cremlino con il premier greco Alexis Tsipras, stendendogli inoltre un lungo tappeto rosso per trasformare la Grecia nel nuovo hub del gas russo per l'Europa sud-orientale, agganciandola al Turkish Stream, il gasdotto russo-turco che sostituirà il South Stream bloccato dalla Ue. Una visita guardata con timore dai partner europei, alla vigilia della scadenza del pagamento di 461 milioni di euro di una rata del Fmi, sullo sfondo del negoziato sul debito greco che fonti europee oggi ritenevano ancora lontano da una soluzione per sbloccare gli aiuti. Il sospetto è duplice: da un lato che Tsipras giochi su due tavoli ricorrendo alla Russia come strumento di pressione nelle trattative con Bruxelles e indebolendone anche l'unità sulla crisi ucraina ("un gesto di minaccia" verso la Ue, l'ha definita il presidente della commissione Esteri del parlamento europeo, il tedesco Elmar Brok); dall'altro che Putin continui a collezionare leader europei 'amici' e approfitti della vulnerabilità finanziaria di Atene per usarla come 'cavallo di Troia' nella Ue, contro le sanzioni e anche a favore della propria strategia energetica. Interessi tattici convergenti, ma oggi Putin e Tsipras, nelle loro reciproche aperture, compreso l'auspicio del premier greco a "lasciarsi alle spalle il circolo vizioso delle sanzioni" per superare la crisi ucraina, sono stati ben attenti ad evitare strappi irreversibili con la Ue. "La Grecia non ci ha chiesto aiuto finanziario'', ha assicurato il presidente russo, negando di voler usare Atene come cavallo di Troia per condizionare i rapporti con la Ue. "Non è questione di aiuto ma di cooperazione, compresa quella finanziaria, legata a grandi progetti concreti", ha aggiunto, evocando la possibilità di accordare prestiti ad hoc. E sottolineando che tutti i progetti che porteranno guadagni alla Grecia potranno essere utilizzati per rimborsare i debiti greci verso l'Europa. Uno di questi è il Turkish Stream, che secondo Putin farebbe guadagnare ad Atene "milioni di euro" l'anno con il transito di gas russo, oltre a rafforzare lo status geopolitico del Paese. Tsipras si è detto "interessato", lasciando intravedere uno dei nodi strategici delle future relazioni bilaterali. Il leader del Cremlino ha invece spento le speranze, alimentare anche da alcuni suoi ministri, di revocare per la Grecia l'embargo alimentare russo in risposta alle sanzioni occidentali per la crisi ucraina: ''non si possono fare eccezioni per un solo Paese della Ue'', ha spiegato, assecondando cosi' i moniti europei. Nello stesso tempo, pero', ha suggerito un escamotage: la creazione di jv greco-russe nel settore agricolo, che rappresenta il 40% dell'export di Atene verso la Russia (in particolare fragole, kiwi e pesche). Infine ha ribadito l'interesse di Mosca a partecipare ad eventuali gare per le privatizzazioni. Il premier greco, dal canto suo, ha auspicato di voler dare con la sua visita ''un nuovo inizio'' ai rapporti bilaterali, anche per rilanciare un interscambio crollato lo scorso anno del 40%. In fondo la Russia e' il primo partner commerciale della Grecia (9,3 mld euro nel 2013). E i due Paesi hanno "comuni radici spirituali" legati alla fede ortodossa, come hanno ricordato i due leader, lanciando il 2016 come anno incrociato. Non a caso Tsipras incontrera' domani, oltre al premier Dmitri Medvedev, anche il patriarca di Mosca, Kirill.