Un ritorno economico sotto forma di una tantum media da 900 euro che sarà erogata con le retribuzioni di aprile e il mantenimento di occupazione e perimetro aziendale. Telecom Italia tende la mano ai lavoratori e, in un clima più sereno dopo le polemiche sulla disdetta di alcuni punti dell'integrativo e la vicenda dei trasferimenti da Milano e Torino a Roma, si rende disponibile a far partecipare il personale all'andamento positivo dei conti.
  Il tema del premio è diventato il principale nell'incontro che si è svolto tra azienda e sindacati, che non sono però apparsi uniti di fronte all'ad Flavio Cattaneo. Se i segretari di Fistel Cisl Vito Vitale, di Uilcom Salvo Ugliarolo e di Ugl tlc Stefano Conti sono usciti dalla riunione mostrando una palese soddisfazione e definendo il manager, come ha fatto Vitale, "sempre più aggressivo e capace", silente è invece rimasta la Slc Cgil, che ha da tempo proclamato uno sciopero per il 14 marzo.
  Nella riunione, ufficialmente convocata per la rituale presentazione del piano industriale ai sindacati, che ha confermato la tenuta occupazionale, gli investimenti in programma e il rafforzamento di tutte le controllare Inwit compresa, è dunque emersa la volontà dei vertici di mantenere fede agli impegni. Nel 2015 e nel 2016, a causa del non brillante andamento del gruppo, il premio di produzione non era stato assegnato: Cattaneo, però, aveva promesso di tornare sulla questione in caso di una tendenza diversa. La condizione si è verificata in particolare negli ultimi nove mesi dell'anno scorso e quindi, hanno annunciato Cisl, Uil e Ugl, l'ad "si è detto pronto a riconoscere un ritorno economico, come una tantum, ai lavoratori e alle lavoratrici anche in assenza di accordo sindacale".  Un'intenzione confermata in seguito dall'azienda che nella mensilità di aprile, secondo quanto ha riferito la Uilcom, distribuirà una cifra pari a 900 euro medi diversificati in base ai livelli di inquadramento.
  Almeno su questo punto, quindi, la vertenza si ammorbidisce, anche se sul tavolo restano sia la questione della disdetta di alcuni punti dell'accordo di secondo livello del 2008 e la proposta dell'azienda in merito a una serie di punti cruciali per la vita dei lavoratori (dagli orari agli scatti di anzianità , dalle ferie ai ticket, fino ai permessi), che la vicenda dei trasferimenti da Milano e Torino a Roma, che, tuttavia, ancora non sono operativi. Anche su questi temi la Slc Cgil, che ha partecipato oggi al tavolo nella sede del gruppo telefonico, ha proclamato uno sciopero il 14 marzo con manifestazioni a Milano e a Roma.