Mossa a sorpresa del ministro dello Sviluppo Economico, Carlo Calenda. Che, a due giorni dalla batosta elettorale del Pd, annuncia: "Non bisogna fare un altro partito ma lavorare per risollevare quello che c'è. Domani mi vado ad iscrivere al Pd". Così su twitter il ministro dello Sviluppo economico Carlo Calenda, rispondendo a chi gli chiedeva di iscriversi alla svelta a un partito, o, meglio ancora, di fondarne un altro. A stretto giro il plauso per la scelta di Paolo Gentiloni che sempre via twitter scrive "grazie Carlo".
Grazie Carlo! https://t.co/OIpELxF36p
— Paolo Gentiloni (@PaoloGentiloni) 6 marzo 2018
"Voglio solo collaborare perché il Pd è fondamentale per l'Italia", ha ancora scritto su twitter il ministro dello Sviluppo Economico Carlo Calenda rispondendo a chi definisce 'naif' l'idea di uno che "arriva da fuori e sistema il Pd".
"È molto bello ed importante che in un momento difficile ci sia chi vuole dare il proprio contributo al Pd, al suo pluralismo e al suo rafforzamento. Benvenuto a Carlo Calenda". Così Anna Finocchiaro, ministro per i Rapporti con il Parlamento, commenta la scelta del ministro dello Sviluppo economico Carlo Calenda.
Intanto Matteo Renzi, dopo le polemiche di ieri nel partito per il suo annuncio di dimissioni effettive, però, solo dopo la formazione del nuovo governo, fa sapere che non parteciperà alle consultazioni. "Deciderà la direzione, io vado a sciare", ha rivelato al Circo Massimo su Radio Capital.
Intanto, dopo l'annuncio di avvio del congresso, come di consueto, non manca chi si propone. "Candidarmi a segretario? Perché no? Io una mano la posso dare". Così Sergio Chiamparino, come rende noto un comunicato della trasmissione Radio anch'io (Rai Radio1), che questa mattina ha ospitato il Presidente del Piemonte. "Io spero che Renzi voglia gestire questa situazione in maniera collegiale. Magari anche congelando le sue dimissioni. Dobbiamo decidere insieme che posizione prendere. Non ci dobbiamo sottrarre dalle responsabilità ma non dobbiamo neanche andare a togliere le castagne dal fuoco agli altri", aggiunge Chiamparino. "Sono i vincitori che devono fare una proposta. Poi valuteremo", dice ancora. Infine sulle decisioni sul futuro del partito: "Io credo sia giusto far pronunciare la base".
E c'è chi guarda a Nicola Zingaretti, neo confermato Presidente della Regione e che ha regalato una delle poche notizie positive al centrosinistra il 4 marzo. "Ora -ha detto Zingaretti - si apre una fase al servizio del Lazio per ricostruire la speranza, che è l'opposto dell'odio, della divisione, dell'egoismo, del capro espiatorio, del cavalcare le paure dei cittadini. Una nuova fase importante per rigenerare il centrosinistra. E' il tempo della rigenerazione".