"La città , le famiglie e i lavoratori meritano risposte serie e non propaganda. In questi anni abbiamo garantito la continuità produttiva salvaguardando i posti di lavoro, seppur in una situazione molto delicata. Il governo smetta di perdere tempo. La tutela ambientale, della salute e del lavoro esigono responsabilità e scelte precise. Noi ci associamo all'iniziativa dei sindacati e dell'impresa perché ora non è più tempo di rinvii". Lo ha detto il Segretario del Pd, Maurizio Martina, ai cancelli dell'Ilva al turno delle 6.
 La politica di Luigi Di Maio il "temporeggiatore" su Ilva sta facendo saltare i nervi non solo agli avversari politici, ma anche ai sindacati. L'ex ministro Carlo Calenda avverte il suo successore "se farai saltare l'accordo con Mittal senza alternative" rischi un esposto alla Corte dei Conti per danno alle casse dello Stato (tecnicamente "danno erariale"). I Segretari generali di Uil-Uilm, Cgil-Fiom, Fim-Cisl e Usb scrivono una lettera a lui e al premier Giuseppe Conti chiedendo una "convocazione urgentissima", in mancanza della quale minacciano "una mobilitazione del gruppo Ilva e dell'indotto".
   Rocco Palombella (Uil-Uilm), Francesca Re David (Cgil-Fiom), Marco Bentivogli (Fim-Cisl) e Sergio Bellavista (Usb) chiedono al Governo di chiarire, una volta per tutte, se la gara per la quale ArcelorMittal ha acquisito Ilva "sia legittima o meno". E vogliono "conoscere" al più presto "le decisioni che il Governo intende assumere sulle prospettive industriali ed occupazionali del gruppo Ilva e dei suoi 14.000 e del relativo indotto".
   Decisioni ormai non più procrastinabili. "Alla luce degli esiti dei pareri richiesti ad Anac e Avvocatura dello Stato e visto l'imminente esaurimento della cassa prevista dai Commissari Straordinari nel prossimo mese di settembre".
   In questi giorni Di Maio è impegnato in Egitto, ma giovedì tornerà in Italia ed è molto probabile che per quel giorno arriverà la convocazione dei sindacati.
   Finora, i pareri dell'Autorità Anticorruzione e dell'Avvocatura dello Stato hanno tenuto la trattativa sospesa, ostaggio del rischio, non ancora escluso, di un possibile annullamento della gara. In questo caso tutto sarebbe rimesso in discussione a partire dal nome del nuovo proprietario di Ilva, ArcelorMittal. Anche il piano di riconversione e di ambientalizzazione di Ilva proposto da ArcelorMittal e accolto in un apposito dpcm (decreto del presidente del consiglio dei ministri) salterebbe. Tutta questa parte è da venerdì scorso all'esame del ministro dell'ambiente Sergio Costa che ha promesso di restituire il dossier al Mise con le sue osservazioni nel giro di una settimana cioè, al più tardi, entro questo venerdì.
   L'ipotesi di fare tabula rasa spaventa i sindacati che chiedono a Di Maio di prendere posizione. "Al fine di proseguire efficacemente il negoziato è opportuno chiarire se Arcelor Mittal ha acquisito Ilva attraverso una gara legittima o meno" scrivono i segretari generali ricordando a Di Maio "la strategicità del gruppo Ilva per il nostro sistema Paese ed il futuro di migliaia di lavoratori e delle loro famiglie".(ANSA).
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