Il fatturato dell'industria italiana, a dicembre 2018, diminuisce del 3,5% rispetto a novembre, subendo il ribasso più forte sul mercato estero. Lo rileva l'Istat, che su base annua segna una caduta del 7,3% (dato corretto per gli effetti di calendario). Si tratta della flessione tendenziale più accentuata dal novembre del 2009. Male anche gli ordinativi dell'industria che, sempre a dicembre, calano dell'1,8% rispetto al mese precedente, a causa delle perdite subite sul mercato estero; su base annua il dato segna una flessione del 5,3% (dato grezzo), la più ampia dal luglio del 2016. Anche sul ribasso tendenziale pesa soprattutto la cattiva perfomance registrata fuori confine.
   Nella media del 2018 risultano in frenata sia il fatturato che gli ordinativi: la crescita del primo si ferma al 2,3%, dal +5,6% dell'anno precedente (dati corretti per gli effetti di calendario); mentre per le commesse si registra un +2%, in deciso rallentamento a confronto con il +6,3% del 2017 (valori grezzi).
Borsa: Europa peggiora con futures, Milano in coda (-0,7%) - Peggiorano gli indici delle principali borse europee con Piazza Affari (Ftse Mib -0,7%) in coda, dopo il rialzo dello spread a 273 punti dopo dati Istat sull'industria peggiori delle stime. Deboli anche Londra (-0,53%), Madrid (-0,37%) e Parigi (-0,37%), mentre Francoforte (-0,11%) è più cauta l'indici Zew migliore delle stime. Negativi i futures su Wall Street, che riapre oggi dopo il lungo fine settimana culminante con le celebrazioni per la nascita di George Washington. Oggi arriva l'indice dell'edilizia abitativa negli Usa e domani i verbali dell'ultimo Comitato Federale della Fed. Effetto conti a Londra per Hsbc (-3,9%), che contagia Standard Chartered (-3,4%) e Commerzbank (-2,76%) e, in Piazza Affari, Ubi (-3,13%), Banco Bpm (-1,15%) e Unicredit (-1,38%). In controtendenza Rbs (+0,95%), Heidelbergcement (+3,76%) dopo i dati economici, e Tui (+3,17%), pronta ad acquistare, secondo la stampa turca, un resort da garanti Tuirizm Yatirim.
  Â