Piazza Affari chiude la settimana
senza grandi sussulti al pari delle altre Borse europee, caute
dopo il buon passo delle ultime sedute sulle prospettive di
tassi più accomodanti da parte di Fed e Bce. Mentre i mercati
sono con il fiato sospeso per le tensioni tra Iran e Usa. Su,
quindi, le società legate al petrolio come Eni (+1,7%). A Milano
(Ftse Mib +0,13% a 21.388 punti) gli spunti maggiori arrivano da
Tim (+3,45%) con il dossier sulla rete unica che si scalda dopo
l'accordo di confidenzialità siglato con Cdp ed Enel, soci di
Open Fiber. Le delibere dell'Autorità dei trasporti sul nuovo
sistema tariffario e la prospettiva di un calo dei pedaggi si
abbatte sui concessionari autostradali quotati. Atlantia cede il
4,31% e, nello stesso gruppo, Autostrade Meridionali perde
l'1,88%. Male anche Astm (-2,19%) e Sias (-2,21%), già al centro
di un riassetto. Tra gli altri Banca Generali, all'ultima giorno
tra i big, guadagna l'1,02%. Nexi che da lunedì ne prende il
posto, registra un -0,72%.
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