"Per l'Europa gli obiettivi 2030 di riduzione delle emissioni sono raggiungibili, anzi forse li raggiungerà prima di quella data". Lo ha detto l'ad di Eni Claudio Descalzi al Forum ANSA
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 "Tutti parlano di sostenibilità e esser verdi diventa un fatto ideologico, ma non può essere sulle spalle di un'unica entità , tutti devono contribuire", ha detto l'ad di Eni sottolineando l'importanza di un sistema di regole comuni e del contributo degli investitori. Â
"L'Eni è già stata trasformata tantissimo ma nel 2030-2040 sarà un'altra cosa, in termini di prodotti e in termini di obiettivi, sarà una società che nel 2050 più che rispetterà gli obiettivi anche importanti che si sono date le Nazioni Unite in termini di non superare l'1,6 gradi" di riscaldamento terrestre, ha detto Descalzi, precisando: "Dal mio punto di vista, per come stiamo andando probabilmente non ci nutriremo più di oil and gas ma ci nutriremo di rifiuti. Sarà un mondo completamente diverso". Il futuro, secondo Descalzi, "ci riserva un sistema energetico e economico completamente diverso, dobbiamo avere la capacità politica, umana di riuscire a darlo a tutti: abbiamo avuto una prima rivoluzione industriale che è stata per pochi, attraverso la tecnologia ci sarà un'altra rivoluzione industriale che deve essere indirizzata a tutti". A suo parere "Sarà molto meno costosa". "Guadagneremo meno?" si è quindi chiesto Descalzi: "Non importa, ma vivremo meglio tutti e queste tecnologie devono creare un futuro non per pochi ma per tutto il genere umano".
Descalzi è intervenuto, quindi, sulla situazione della Libia. "Non è assolutamente buona, è stazionaria, ma si tratta di una malattia cronica ed è essenziale risolverla perché se soffre la Libia soffre il sud del Mediterraneo e sicuramente anche l'Europa", ha detto l'ad di Eni, precisando che una soluzione va trovata però al di fuori della Libia con attenzione alla gente, bisogna "sedersi a parlare e non guardare a corto ma a lungo termine".
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