Nuovo segno meno in chiusura in Piazza Affari, che ha tentato il rimbalzo nella mattinata a seguito del tonfo di ieri per effetto dell'espansione del coronavirus nel Nord Italia. L'indice Ftse Mib ha ceduto l'1,44% a 23.090 punti, tornando sui livelli di inizio dicembre, tra scambi in calo per 3,8 miliardi di euro di controvalore, ben al di sotto dei 5,6 miliardi del giorno prima. Il rialzo dello spread a 150 punti ha penalizzato i bancari Banco Bpm (-4,05%), Intesa (-1,96%) e Unicredit (-1,8%). Più caute Ubi (-0,94%), in controtendenza invece Mps (+2,7%), in attesa dell'imminente via libera dell'Ue alla cessione di crediti deteriorati. Sotto pressione Diasorin (-3,89%), che secondo alcuni analisti sconta l'esposizione in Cina, mentre tra i pochi titoli in controtendenza si segnalano Cnh (+2,94%), con scambi intensi per 7,7 milioni di pezzi passati di mano, pari a quasi 3 volte la media del mese.
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