L'inflazione resta negativa per il secondo mese consecutivo. Dopo che già a maggio il carovita aveva fatto segnare il primo calo dal 2016, anche a giugno il peso dei prezzi dei carburanti particolarmente depressi ha trascinato l'indice nuovamente in territorio negativo. Nè è bastato il buon andamento del carrello della spesa a contrastarli: l'effetto combinato dei due principali trend ha portato l'indice dei prezzi al consumo, rilevato oggi secondo le tradizionali stime preliminari dall'Istat, a registrare un calo annuo dello 0,2%, anche se a livello mensile è tornato in territorio leggermente positivo con un +0,1%. "La flessione dei prezzi al consumo su base annua, registrata per il secondo mese consecutivo, continua ad essere il prodotto di spinte contrapposte: quelle deflazionistiche provenienti dai prezzi dei beni energetici e quelle al rialzo dei beni alimentari, per la cura della casa e della persona" spiegano all'Istat ricordando che "l''inflazione di fondo, seppur in lieve rallentamento, si conferma quindi positiva (+0,7%)".
Ed è proprio quest'ultimo dato che fa dire al centro studi di Confcommercio che "il dato sull'inflazione di fondo che, pur su valori contenuti, si conferma in territorio positivo, lascia sperare che la deflazione sia un problema solo temporaneo". Andando ad analizzare nel dettaglio le principali voci dell'indice, si conferma nuovamente il forte la contrazione dei prezzi dei Beni energetici (-12,1%), sia nella componente regolamentata (-14,1%), sia in quella non regolamentata (-11,2%). I prezzi degli alimentari continuano invece a crescere (+2,5%), con un'accelerazione di quelli degli alimentari non lavorati (da +3,7% di maggio a +4,1%) e un lieve rallentamento dei prezzi degli alimentari lavorati (da +1,7% a +1,5%). Coldiretti spiega che i prezzi della frutta fanno segnare un balzo di addirittura l'11,1% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, per effetto del clima pazzo che ha sconvolto i raccolti e ridotto le disponibilità sui mercati. A registrare tassi di crescita sopra il punto percentuale sono anche i prezzi dei tabacchi (+3,0%) e dei servizi vari (+1,4%) che contrastano, insieme a quelli dei beni alimentari, le spinte deflazionistiche dei beni energetici.
A livello congiunturale, invece, l'Istat spiega che il lieve aumento dell'indice generale è dovuto per lo più alla crescita dei prezzi dei servizi relativi ai trasporti (+2,1%), sostenuta dai consueti fattori stagionali. Continua invece a correre, seppur con un lieve rallentamento, il cosiddetto carrello della spesa: i prezzi degli alimentari, per la cura della casa e della persona salgono infatti in giugno del 2,3%, leggermente meno del +2,4% di maggio. Tornano infine a crescere i prezzi dei prodotti ad alta frequenza d'acquisto, passando da una variazione nulla a un +0,2%. A questo punto l'inflazione acquisita per il 2020 è pari a zero per l'indice generale e a +0,7% per la componente di fondo.
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