Se hai scelto di non accettare i cookie di profilazione e tracciamento, puoi aderire all’abbonamento "Consentless" a un costo molto accessibile, oppure scegliere un altro abbonamento per accedere ad ANSA.it.

Ti invitiamo a leggere le Condizioni Generali di Servizio, la Cookie Policy e l'Informativa Privacy.

Puoi leggere tutti i titoli di ANSA.it
e 10 contenuti ogni 30 giorni
a €16,99/anno

  • Servizio equivalente a quello accessibile prestando il consenso ai cookie di profilazione pubblicitaria e tracciamento
  • Durata annuale (senza rinnovo automatico)
  • Un pop-up ti avvertirà che hai raggiunto i contenuti consentiti in 30 giorni (potrai continuare a vedere tutti i titoli del sito, ma per aprire altri contenuti dovrai attendere il successivo periodo di 30 giorni)
  • Pubblicità presente ma non profilata o gestibile mediante il pannello delle preferenze
  • Iscrizione alle Newsletter tematiche curate dalle redazioni ANSA.


Per accedere senza limiti a tutti i contenuti di ANSA.it

Scegli il piano di abbonamento più adatto alle tue esigenze.

La Bce alza i tassi dello 0,5%

La Bce alza i tassi dello 0,5%

Lagarde, 'Banche europee solide, ma pronti ad intervenire'

MILANO, 17 marzo 2023, 09:35

di Chiara De Felice

ANSACheck

Christine Lagarde © ANSA/EPA

Christine Lagarde © ANSA/EPA
Christine Lagarde © ANSA/EPA

  Come un faro in mezzo alla tempesta, la Banca centrale europea non si lascia smuovere dalla turbolenza e va avanti con il rialzo dei tassi programmato dal mese scorso.

Il costo del denaro sale di 50 punti base al 3,50% con una decisione che media tra falchi e colombe e lascia la porta aperta a cambi in corsa ed interventi d'emergenza, qualora dovesse riaffacciarsi una crisi bancaria seria. Per ora, ha chiarito la presidente Christine Lagarde, non c'è nessuna crisi di liquidità: le banche europee sono solide e poco esposte a Credit Suisse, la banca svizzera che ha riportato il panico sui mercati del Vecchio Continente.

Le parole della presidente iniettano fiducia nelle Borse, che chiudono in positivo dopo il pesante calo della vigilia. Ma Francoforte resta in allerta, pronta ad agire per preservare la stabilità finanziaria oltre a quella dei prezzi, e per questo evita di dare indicazioni sui rialzi futuri: tutto dipenderà dall'evoluzione delle prossime settimane.

 

 

 

La decisione del board, presa a maggioranza con solo 3-4 contrari, lascia ancora insoddisfatto il governo italiano. "La Bce non si sta muovendo nella giusta direzione, anche se oggi c'è stato un inizio di ripensamento. A nostro giudizio non è un buon modo di affrontare l'inflazione", ha detto il vicepremier e ministro degli Esteri, Antonio Tajani al Forum Ansa-Pe.

Le colombe, però, stavolta incassano più dei falchi: il rialzo da 50 punti, chiesto dai più rigidi, era già scontato dal mercato da settimane, nonostante qualche ripensamento degli ultimi giorni. Invece è del tutto nuovo il tramonto definitivo della cosiddetta 'forward guidance', cioè il riferimento alle mosse future, strumento criticato dalle colombe che non vogliono legarsi le mani prima di vedere gli effetti dei rialzi sull'economia reale.

"Non è possibile in questo momento determinare su quale sentiero andremo avanti" sui tassi, ha detto Lagarde, perché l'incertezza resta molto elevata e costringe a muoversi esclusivamente "in base ai dati". In realtà, i segnali sul fronte dell'inflazione non sono ancora buoni. La previsione è di un tasso "troppo elevato per un periodo troppo prolungato".

Gli analisti della Banca centrale traducono in numeri i timori dei membri del board: l'inflazione sarà al 5,3% nel 2023, per poi scendere al 2,9% nel 2024 e al 2,1% nel 2025. E restano intense anche le pressioni di fondo sui prezzi: l'inflazione al netto dei beni energetici e alimentari è salita ancora a febbraio e le nuove stime la vedono al rialzo al 4,6% nel 2023, più alta delle proiezioni di dicembre. Ma il consiglio direttivo ad aprile non guarderà soltanto all'inflazione. Dopo le turbolenze sui mercati scatenate prima dal fallimento dell'americana Svb e poi del tracollo in Borsa di Credit Suisse, l'attenzione dei banchieri centrali si è spostata anche sul rischioso terreno della stabilità finanziaria. Per questo la Bce ha subito messo nero su bianco la determinazione a "intervenire ove necessario" non solo per preservare la stabilità dei prezzi ma anche quella finanziaria.

Le due cose non sono alternative, ha spiegato Lagarde, rispondendo a chi in questi giorni vedeva la Bce davanti a un bivio: proseguire con i rialzi dei tassi per contenere l'inflazione o ammorbidire il percorso per non mettere a rischio le banche, visti i primi caduti figli della stretta monetaria più rapida dal Dopoguerra? Per la presidente, i tassi non sono l'unico strumento per combattere l'instabilità:

"Anche in passato" la Bce ha "dimostrato creatività", e farà lo stesso se dovesse servire di nuovo liquidità alle banche. Ma per ora non serve, perché "il settore è molto molto più forte del 2008". Inoltre, si cominciano a vedere i primi effetti della stretta monetaria avviata a luglio scorso: i prestiti a imprese e famiglie calano ancora, si è ridotta la domanda interna del settore privato, consumi e investimenti si comprimono. Il nuovo rialzo dei tassi aumenta però l'esborso per i mutui variabili, lamentano le società che monitorano il mercato, con la rata che si avvicina oramai al 30% del reddito medio di una famiglia italiana. Nonostante questo, l'economia regge: la Bce prevede un Pil di Eurolandia in crescita dell'1% quest'anno, contro lo 0,5% del 2022. Segno che la politica monetaria sta funzionando e il percorso dei rialzi potrebbe attenuarsi.  


LA FED

La Fed ha annunciato di aver prestato quasi 12 miliardi di dollari alle banche statunitensi da domenica, quando ha annunciato che avrebbe fornito loro i fondi necessari per onorare le richieste di prelievo dei loro clienti. In un comunicato stampa congiunto con il Dipartimento del Tesoro e il regolatore bancario Fdic, le autorità finanziarie avevano presentato una serie di misure volte a rassicurare privati ;;e imprese dopo il fallimento della banca californiana Silicon Valley Bank (Svb).

LE BORSE

Chiusura in deciso rialzo per Piazza Affari, in una giornata estremamente volatile, che ha visto l'indice Ftse Mib oscillare tra un rialzo massimo del 2,38% e un calo spintosi fino all'1,02%. Il listino principale ha terminato le contrattazioni in progresso dell'1,38%, a 25.918 punti, sostenuto dalla liquidità fornita dalla Banca centrale svizzera al Credit Suisse, dalle indiscrezioni sul salvataggio di First Republic Bank da parte delle grandi banche americane e da una Bce che ha rassicurato sulla solidità del sistema bancario europeo e ha rimosso dal suo comunicato stampa ogni accenno a futuri rialzi dei tassi.

Nella nota sul rialzo dei tassi, il consiglio direttivo ha spiegato che "segue con attenzione le tensioni in atto sui mercati ed è pronto a intervenire ove necessario per preservare la stabilità dei prezzi e la stabilità finanziaria nell'area dell'euro". 

Secondo l'Eurotower, "il settore bancario dell'area dell'euro è dotato di buona capacità di tenuta, con solide posizioni di capitale e liquidità". In ogni caso l'istituto centrale fa sapere di disporre "di tutti gli strumenti necessari per fornire liquidità a sostegno del sistema finanziario dell'area dell'euro, qualora ve ne sia l'esigenza, e per preservare l'ordinata trasmissione della politica monetaria.

La Bce prevede ora un Pil dell'Eurozona in crescita dell'1% nel 2023 e dell'1,6% il prossimo anno contro il +0,5% e +1,9% delle stime dello scorso dicembre. Lo annuncia a presidente Lagarde nella conferenza stampa sui tassi secondo cui "sebbene l'economia resti deboli ci aspettiamo una ripresa nei prossimi anni".

 

 

LA DIRETTA DELLA CONFERENZA STAMPA DELLA BCE

<

 

Perche' la Credit Suisse e' nei guai

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

Da non perdere

Condividi

Guarda anche

O utilizza