Il gruppo veneziano Turatti, che
produce macchinari per l'agroalimentare, e la startup padovana
Ez Lab danno vita al primo macchinario che usa la blockchain per
certificare i diversi passaggi di lavorazione di un prodotto,
all'insegna di una maggiore sicurezza alimentare. Le due aziende
venete hanno presentato il progetto n anteprima mondiale negli
Stati Uniti, dove entrambe hanno una sede.
I singoli macchinari e le linee di processo della Turatti
sono ora in grado di registrare in tempo reale, su piattaforma
blockchain, i diversi passaggi cui è soggetto il prodotto. I
dati vengono, quindi, automaticamente codificati su un registro
immodificabile e possono essere controllati in ogni momento.
Questo offre "una garanzia nuova in termini di sicurezza
alimentare - spiega una nota -, perché la tecnologia blockchain
consente di certificare tutti i passaggi e le fasi di
lavorazione cui è stato sottoposto ogni singolo lotto. Una
certificazione che può essere esibita come elemento di garanzia
e prova in caso di eventuali contestazioni relative alla
sicurezza del prodotto".
Il gruppo di Cavarzere (Venezia), con lo stabilimento
all'avanguardia di Turatti North America, ha sede a Salinas e
proprio qui lo scorso anno la startup padovana ha partecipato a
un programma di accelerazione di cinque mesi promosso da Thrive,
il più grande acceleratore mondiale nell'ambito dell'agrifood.
"Dall'incontro fra queste due realtà - conclude la nota - è nata
una collaborazione nel segno dell'open innovation e delle
tecnologie Industry 4.0"
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