Nel 2019 l'Inps ha liquidato 535.573 nuove pensioni, un dato sostanzialmente in linea con il 2018 (537.160) ma ha registrato un aumento consistente dei trattamenti anticipati (+29,4%) a 196.857 unità anche grazie all'introduzione della cosiddetta Quota 100 e all'aumento di cinque mesi per l'età di vecchiaia che dall'inizio dell'anno scorso è accessibile a 67 anni. Per le pensioni di vecchiaia nel complesso si registra un calo del 15,6% a 121.495, un numero molto inferiore alle uscite anticipate.
Sono solo 33.123 i dipendenti che nel 2019 hanno lasciato il lavoro a 67 anni con la pensione di vecchiaia mentre 126.107 sono andati in pensione anticipata quindi prima di questa età. E' quanto emerge dal monitoraggio Inps sui flussi di pensionamento secondo il quale quindi tra le pensioni liquidate ai lavoratori dipendenti nell'anno il 20,8% ha riguardato le pensione di vecchiaia e il 79,2% quelle legate all'anzianità contributiva. Per le pensioni di vecchiaia si è registrato un calo del 29,81% rispetto al 2018 mentre per le pensioni di anzianità l'aumento è stato del 32,81%.