Sull'accordo con il M5S sull'Umbria "non c'è nessun automatismo per le Regionali, ogni Regione dovrà decidere sulla base delle proprie leadership, dei propri contenuti, ma c'è una vocazione unitaria a provarci, per un futuro del Paese non fondato sull'odio, ma sulla crescita, sullo sviluppo, il lavoro e il benessere. E' un fatto positivo che si stanno provando a verificare le condizioni per dare insieme una riposta ai cittadini, è utile per l'Italia". Lo afferma il segretario Pd Nicola Zingaretti a L'intervista di Maria Latella, su Skytg24.
Intanto ci sono ancora contatti tra esponenti del Partito democratico e del Movimento 5 stelle per definire il patto civico per le prossime elezioni regionali in Umbria. Il nome che è ancora il più accreditato come candidato presidente è quello di Francesca Di Maolo, avvocato vicina al mondo cattolico e presidente dell'istituto Serafico di Assisi. Il confronto va avanti in particolare sul programma per formare la coalizione. Al centro dell'attenzione anche il nome da proporre come presidente. Nessuna dichiarazione ufficiale comunque finora sullo stato della trattativa e sulla possibilità che Pd e M5s convergano sul nome Di Maolo. Il "patto civico" per l'Umbria ha ricevuto il via libera sulla piattaforma Rousseau, ieri, dove è stato approvato dal 60,9% dei votanti, iscritti al Movimento 5 stelle.
Il 60,9% dei votanti sulla piattaforma Rousseau ha dato il via libera al "patto civico" per l'Umbria annunciato da Luigi Di Maio. I votanti sono stati 35.036: i sì sono stati 21.320, i no 13.716, pari al 39,1%. La votazione era aperta a tutti gli iscritti M5S sul territorio nazionale.
"Molto bene il risultato su Rousseau. Ora chiudiamo sul nome del candidato presidente e liberiamo l'Umbria dalla sola politica. I partiti facciano un passo indietro e gli umbri facciano un passo in avanti" sottolineano fonti pentastellate.
"Sull'Umbria sono fiducioso" ha commentato il segretario Pd Nicola Zingaretti. "Ci sono le condizioni con lo sforzo di tutti - ha aggiunto - per arrivare a una forte candidatura, unitaria e competitiva per il bene di quella bellissima terra orgoglio di tutta l'Italia".
Avvocato di Assisi, 49 anni, Francesca Di Maolo, indicata come possibile candidata presidente della Regione Umbria sulla quale il patto civico tra Pd e M5s starebbero cercando la convergenza è esperta del diritto del lavoro. Da sempre vicina al mondo cattolico è presidente dell'istituto Serafico per sordomuti e ciechi della città di San Francesco. Si tratta di un ente ecclesiastico senza scopo di lucro che - si legge sul suo sito - promuove e svolge attività riabilitativa, psicoeducativa e assistenza socio-sanitaria per bambini e giovani adulti con disabilità fisiche, psichiche e sensoriali. Dal 1871 l'istituto Serafico "si adegua continuamente ai cambiamenti socio-culturali e alle diverse forme di disabilità, e costruisce una rete di servizi per le esigenze dei ragazzi e per il nucleo familiare". La struttura che sorge alle porte del centro umbro è stata negli anni tappa praticamente di ogni Papa che ha visitato Assisi. Francesca Di Maolo è stata tra i fondatori di uno dei centri assisani di volontariato sociale per l'accoglienza di persone in difficoltà. E' ora presidente della Scuola socio-politica "Giuseppe Toniolo" della diocesi di Assisi-Nocera Umbra-Gualdo Tadino. Il Serafico guidato dall'avvocato Di Maolo fa parte del comitato che si sta occupando dell'organizzazione del grande appuntamento "The Economy of Francesco" che per iniziativa del Pontefice nel marzo del 2020 riunirà ad Assisi giovani economisti e imprenditori dei cinque continenti.