Per il Movimento 5 Stelle il voto in Emilia Romagna "è un po' il risultato di un movimento che non ha più fiducia in sé stesso". A dirlo la sindaca di Torino Chiara Appendino.
"È da lì che dobbiamo ripartire - aggiunge -, nel senso che dobbiamo ritrovare l'orgoglio di appartenere alla comunità del Movimento ritrovandoci sui temi che ci uniscono".
"I numeri, come quelli venuti fuori dalle regionali in Emilia Romagna e in Calabria, sono un'indicazione importante su cui riflettere, e lo si farà certamente durante gli stati generali del M5s di marzo, ma non possono essere un dato su cui fondare speculazioni in merito al futuro del MoVimento, del Governo o del Paese. L'Esecutivo nazionale sta continuando a lavorare, con un orizzonte fino al 2023, per portare a termine le riforme in programma", così in un post il ministro M5s Federico D'Incà che ringrazia i candidati Simone Benini e Francesco Aiello per il "lavoro svolto".
"Il voto delle regionali ha sempre visto il Movimento raccogliere risultati inferiori rispetto alle tornate nazionali, ma va riconosciuto che in Calabria ed Emilia Romagna i risultati sono stati inferiori alle aspettative". Così il capo reggente M5s Vito Crimi su fb. "Questo però non ci induce ad arrenderci: semmai è vero il contrario. Abbiamo già avviato il lavoro di organizzazione che ci consentirà un maggiore coordinamento", scrive Crimi sostenendo che sarà necessario "restare uniti, non lasciarsi irretire da facili sirene". "Il voto è stato molto polarizzato: è un dato di fatto ed ha portato alcuni nostri elettori a decidere di votare da un'altra parte. Il nostro compito è rilanciare. Non dobbiamo replicare gli altri partiti o creare qualcosa di strutturale con altri partiti ma lavorare sui temi" ha aggiunto Crimi. "Il capo delegazione lo sceglieremo martedì insieme ai ministri" ha poi informato il 'reggente del M5s.
"Evolversi o estinguersi - scrive su Fb il viceministro Buffagni -. Da quasi un anno porto avanti questo concetto, anche se, senza successo. Stiamo sbagliando perché ci siamo chiusi nei palazzi. Agli Stati Generali sarà fondamentale ridarci un'identità, degli obiettivi, e tanti motivi affinché i cittadini tornino a camminare con noi". "Per vincere non bisogna aver paura di perdere. Paura è ciò che ci ha spinto a sbagliare, a rincorrere gli altri, a non tornare davanti ai cittadini dopo il tradimento".