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Ramadan cambia la vita di interi paesi
Dal Pakistan all’Iran, dall’Arabia Saudita al Marocco, oltre 1,5 milioni di persone celebrano il mese più sacro per l’Islam
La luna e’ ormai paffuta e rotonda. Un segnale prezioso che gli oltre 1,6 miliardi di musulmani di tutto il mondo aspettano con impazienza. E’ il punto di svolta, siamo a meta’ del mese sacro del Ramadan. La luna potrà adesso soltanto assottigliarsi fino a scomparire per dare il via all’Aid El Fitr, la festa che segna la fine del digiuno.
Un digiuno dall’alba al tramonto, che accomuna e avvicina in uno sforzo collettivo oltre il 20% della popolazione mondiale.
Dal Pakistan all’Iran, dall’Arabia Saudita al Marocco, il Ramadan cambia completamente lo stile di vita di interi paesi.
E forse e’ ancor più duro, ma non per questo meno seguito, per i musulmani che vivono in Italia. Non soltanto perché il tramonto arriva almeno due ore dopo quello di Tunisi o Marrakech, ma anche perché il ritmo di una giornata italiana di certo non rallenta e non si adatta allo stravolgimento che il Ramadan porta nella vita di ogni musulmano.
Nono mese del calendario lunare islamico, il Ramadan, e’ il quarto dei cinque pilastri dell’Islam, gli obblighi che il fedele e’ tenuto a rispettare. Gli altri sono la professione di fede, Kalima, la preghiera da compiere cinque volte al giorno, Salat, l’elemosina da versare annualmente che deve corrispondere almeno al 2,5% del capitale, escluso quelle che serve a coprire i bisogni primari della famiglia, Zakat, e il pellegrinaggio alla Mecca, Hajj, da intraprendere, se le condizioni economiche lo permettono, almeno una volta nel corso della vita.
E’ durante una delle ultime notti del Ramadan che l’inviato di Dio, l’arcangelo Gabriele apparve a Mohamed nella grotta di Hira, sul monte Jabal Anur vicino alla Mecca, e rivelo’ al profeta i primi versetti del Corano.
Le regole che scandiscono il Ramadan, sono quasi tutte raccolte nella Sura della Vacca, secondo ‘capitolo’ del libro sacro dell’Islam . L’astinenza da cibo e acqua, e da tutto ciò’ che attraversa la gola, quindi anche fumo, deve essere rispettato dall’alba al tramonto. Cosi’ come l’astinenza sessuale.
Un rituale apparentemente individuale fatto di autocontrollo e purificazione, che rappresenta pero’ uno dei momenti di maggior condivisione nel mondo musulmano. Non a caso e’ uno dei dettami maggiormente seguiti anche da chi vive in paesi in cui la comunità’ islamica e’ minoritaria.
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"Il mese in cui fu rivelato il Corano come guida per gli uomini e prova chiara di retta direzione e salvezza. Quando vedete la luna nuova, digiunate per l’intero mese. (Sura II, v. 185)
"Il mese in cui fu rivelato il Corano come guida per gli uomini e prova chiara di retta direzione e salvezza. Quando vedete la luna nuova, digiunate per l’intero mese e chi è malato o in viaggio digiunerà in seguito per altrettanti giorni. (Sura II, v. 185).
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C’e’ Anis che vende le rose tra i ristoranti vicino al Pantheon. Amir che si e’ inventato un banchetto di prodotti ‘speciali’ per il Ramadan vicino a Piazza Vittorio. Poi c’e’ Dalila, marocchina, che insegna l’arabo al Centro culturale islamico. Tarek, libico, che fa l’interprete. Jay dal Bangladesh lavora in uno dei tanti negozietti di alimentari che punteggiano Roma. Sono più’ di cento mila i musulmani che vivono a Roma, 1,7 milioni quelli che vivono in Italia. In questo periodo si svegliano poco prima dell’alba: e’ impossibile rinunciare al Shour, ultimo spuntino concesso prima di affrontare una lunga giornata di lavoro.
Bevete e mangiate fino a quell' ora dell'alba in cui potrete distinguere un filo bianco da un filo nero, poi digiunate fino alla notte'' dice il Corano, (II 'La sura della vacca' versetto 187).
‘’Mi sveglio molto prima del solito per poter mangiare e soprattutto bere. Bevo quasi un litro d’acqua! e poi mi concedo un’ ultima sigaretta’’, ci confessa Anis, ‘’cosi’ sono pronto ad affrontare i turisti con le mie rose. Devo mantenere il sorriso per tutto il giorno, nonostante il digiuno.’’
‘’E’ molto difficile ma non posso permettermi di non lavorare, o di fare una pausa nel pomeriggio come avrei fatto a casa’’. Con l’avvicinarsi del tanto atteso tramonto, a Roma intorno alle 20 e 40, in molti si dirigono verso la Grande Moschea sotto Monte Antenne. E’ la più’ grande d’Europa ed e’ uno dei pochi luoghi di preghiera ufficialmente riconosciuti in Italia. E’ qui che buona parte della comunità’ islamica della capitale si riunisce per condividere l’Iftar. Dopo la preghiera del Maghreb, vengono distribuiti alcuni datteri, utilizzati tradizionalmente per rompere il digiuno. Poi inizia il vero e proprio pasto distribuito ai fedeli di tantissime nazionalità’.
Tra loro, sempre più’ numerosi, anche molti migranti che vengono accolti nella Moschea. Dopo la cena, a base di piatti tradizionali in arrivo da tutto il mondo, un nuovo momento di preghiera. Le serate del Ramadan, almeno per i più’ rigorosi, vengono infatti dedicate alla Tarawiha, la lettura integrale del Corano da completare durante il mese di digiuno. Inoltre vengono organizzate vere e proprie competizioni di recitazione coranica dedicate specialmente ai più’ piccoli.
’’Nell’ultima settimana di Ramadan, la più’ sacra, perché e’ durante la 26esima notte che e’ stato rivelato il Corano, la moschea riunisce centinaia di persone’’, ci racconta con orgoglio uno dei guardiani dell’edificio, ‘’all’Aid dello scorso anno abbiamo avuto 20 mila persone’’. Con il calar del sole, davanti ai cancelli della moschea, spuntano numerose bancarelle. Prodotti tradizionali in arrivo da diversi paesi sono pronti a soddisfare i desideri di ogni palato. Dai datteri all’Arissa, tipica salsa piccante tunisina, alle innumerevoli varianti di ‘torrone’, non a caso originario del mondo arabo, in arrivo dal Medio Oriente. Immancabili i dolcetti a base di frutta secca e miele e il te’ alla menta fumante. Ci sono anche immensi pentoloni di Harira, la tipica zuppa marocchina, e Tajine di agnello, cucinati abilmente su improvvisati fornelli da diverse donne, che durante il mese sacro riescono cosi’ ad arrotondare il bilancio famigliare.
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Invece del tradizionale Allah Akbar , il richiamo alla preghiera del Muezzin, a scandire il ritmo di una giornata di Ramadan a Roma ci pensano le App. Decine di applicazioni dedicate specialmente al mese sacro che vengono utilizzate, in particolare dai più giovani, per conoscere l’ora esatta in cui rompere il digiuno, o orientarsi per pregare verso la Qaba, la Mecca.
C’e ‘iPray,’ che ricorda l’orario delle cinque preghiere giornaliere, oppure ‘Ramadan2016/1437’ (anno dell’ Egira corrispondente al 2016 per il calendario islamico) che permette di calcolare in qualsiasi momento e in qualsiasi parte del mondo il momento dell’Iftar.
Ma c’e’ anche ‘FindMecca’ o ‘Mosque finder', che per chi si trova in una città’ straniera servono ad individuare il luogo di preghiera più’ vicino. L’app più’ diffusa, usata da oltre 25 milioni di musulmani nel mondo, e’ invece ‘Muslim Pro’: e’ considerata la più’ precisa in fatto di orari, inoltre contiene la versione integrale del Corano in arabo con trascrizione fonetica, registrazioni audio, la bussola per la Qaba, ma anche la mappa di ristoranti halal e delle moschee. Tutta made in Italy invece, ShabakahAl-Salat, creata dal professionista romano convertito all’Islam, Francesco Tieri, che mappa centri islamici e sale di preghiera lungo lo Stivale. Uno strumento che ‘’vuole compensare gli effetti negativi del ‘mimetismo religioso’ che viviamo come musulmani’’, ci spiega il suo ideatore. ‘’Aggiornerò’ presto le sue funzionalità, attualmente e’ in grado di cercare una sala di preghiera nelle vicinanze, anche tra le cosiddette moschee ‘irregolari’’’.
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Un mese di preghiera ma anche di festa. Immancabili per tutto il Ramadan i piatti tradizionali. Ogni paese ha le sue specialità. Innumerevoli i tipi di zuppa che spesso aprono l’Iftar. Scopriamo la ricetta di una delle più famose in arrivo dal Marocco: l’Harira.
Anche se ogni famiglia ha i suoi segreti, ecco gli ingredienti:
- 500 gr di carne di agnello a pezzi ( o manzo o pollo),
- Mezzo bicchiere di vermicelli, riso o frik (grano spezzato)
- 200 gr passata di pomodoro, meglio se fatta con pomodori freschi
- 1 cucchiaio di concentrato di pomodoro
- 1 manciata di ceci (messi a bagno dalla sera precedenti o per in scatola)
- 1 manciata di lenticchie
- 1 mazzetto di prezzemolo fresco
- 1 mazzetto di coriandolo fresco
- Sedano
- 1 cipolla
- succo di mezzo limone
- olio, sale, pepe
- 1 cucchiaino di curcuma, paprika, 1/2 di zafferano e cannella, un pizzico di zenzero
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