Un nuovo attacco nella notte tra lunedi' e martedi' rivendicato dal gruppo terroristico di Shabaab ha provocato la morte di almeno 10 persone nel villaggio di Poromoko, vicino a Mpeketoni, la località costiera dove nella notte tra domenica e lunedì hanno perso la vita in un altro attacco almeno 49 persone. Lo ha reso noto la polizia. Salgono cosi' ad almeno 59 le vittime degli islamisti somali in due giorni di attacchi in Kenya.
12 donne rapite in ultimo attacco qaedisti
Almeno 12 donne sarebbero state rapite dai terroristi islamici di Shabaab nell'ultimo attacco a Poromoko, in Kenya, che ha provocato la morte di almeno 15 persone. Lo ha riferito la BBC, citando alcuni residenti della zona costiera, presa di mira dagli islamisti negli ultimi due giorni con attacchi che hanno provocato in totale almeno 64 vittime.
I responsabili dell'ennesimo massacro nel Paese sono gli islamisti somali di Shabaab, che hanno rivendicato entrambi gli attacchi. In un comunicato gli Shabaab hanno definito l'attacco a Mpeketoni una risposta alla "repressione brutale del governo contro i musulmani in Kenya". Oggi, il portavoce militare degli Shabaab, Abdulaziz Abu Musab, riferendosi all'attacco di Poromoko ha parlato di "20 morti, la maggior parte dei quali poliziotti e ranger del Kenya", ma il bilancio non è confermato dalla polizia, i cui uomini stanno accertando la situazione e parlano di "informazioni ancora parziali" e tutte da verificare.
Kenyatta, massacri non da jihadisti ma "reti locali"
Il presidente keniano Uhuru Kenyatta ha accusato "reti politiche locali" di essere dietro i massacri degli ultimi giorni sulle coste del Kenya, negando le responsabilità dei terroristi islamici somali di Shabaab. "Le prove dimostrano che questi odiosi crimini sono stati organizzati ed eseguiti da reti politiche locali legate a gruppi criminali", ha detto Kenyatta in tv. Stanotte un nuovo attacco ha fatto almeno 15 vittime secondo un bilancio aggiornato, dopo che domenica sera 49 persone sono state massacrate.
Gli estremisti hanno intimato lunedi' ai turisti e agli stranieri, per la loro sicurezza, di "stare lontani" dal Kenya, ormai definito "zona di guerra".