L'inferno a Gaza squarcia la notte. E' l'area nord della Striscia a essere al momento sotto l'attacco principale di tank e fanteria israeliana, anche se spari e esplosioni si sentono un po' dovunque. Lo constata l'ANSA sul posto mentre si avverte un clima di panico diffuso. Testimoni riferiscono di non sapere dove fuggire. E gia' sono segnalati dai media palestinesi oltre 25 feriti e le prime vittime del fuoco dei carri armati: almeno due persone, incluso un bebè, affermano a caldo i servizi medici di Gaza. Fonti locali descrivono la sensazione di un attacco massiccio. L'obiettivo, secondo quanto si riesce a intuire sul posto in queste prime ore, potrebbe essere quello di dividere in due la Striscia.
Dalla zona all'estremo nord, dove vivono 100mila persone, non si vede nessuna via di fuga per la gente che - riferiscono le stesse fonti - non sa dove andare: l'unica possibilita' e' di restare a casa, lontano dalle finestre e dalla strada e chi puo' cerca di spostarsi nei seminterrati. Secondo il portavoce militare israeliano, l'operazione si svolge senza risparmio di mezzi: fanteria, carri armati, artiglieria, ingegneri e intelligence sul campo sono fra le forze entrate a Gaza. A loro sostegno - ha aggiunto il portavoce - forze aree, navali e altre unità di sicurezza.
L'operazione - ha spiegato l'ufficiale israeliano - è diretta alla distruzione dei tunnel che consentono ai "terroristi" di infiltrarsi in Israele e portare attacchi. E del resto, stando a quanto affermato dal premier Benyamin Netanyahu per giustificare la decisione, l'ordine di attacco sarebbe stato pianificato fin dalla mattina, dopo un tentativo di infiltrazione di un commando palestinese in Israele attraverso uno dei tunnel controllati da Hamas. "La nuova fase - ha insistito - segue dieci giorni di attacchi ad Israele via terra, via aria e mare". "Fonti giornalistiche straniere a Gaza hanno riferito intanto che l'esercito ha detto loro di restare negli alberghi per tutta la durata del tempo. Hamas, invece, avrebbe chiesto loro di allontanarsi. E intanto sfida Israele con l'arma della retorica: sostenendo stanotte - per bocca di un suo rappresentante a Gaza - che "l'operazione terrestre e' un passo drastico e pericoloso", per la quale "l'occupante paghera' un prezzo pesante".