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Ebola: Oms, è emergenza internazionale

Stabile il primo paziente Ue

ULTIMA ORA< L'epidemia di Ebola in corso in Africa occidentale è una "emergenza di salute pubblica di livello internazionale". Lo ha deciso il comitato di emergenza istituito dall'Oms, che ha dato l'annuncio durante una conferenza stampa a Ginevra. Lo status prevede misure aggiuntive di contenimento.

Il dipartimento di Stato ha raccomandato agli americani di rimandare tutti i viaggi ''non importanti'' in Liberia a causa dell'epidemia di Ebola che ha colpito il paese dell'Africa occidentale. La diplomazia annuncia inoltre di aver ordinato ai parenti del personale dell'ambasciata a Monrovia di lasciare il paese

 

Ebola: stabile primo paziente Ue, Liberia in emergenza

 

Oggi riunione di emergenza dell'Oms

(di Pier David Malloni) Checkpoint e barricate dei militari per impedire l'accesso alla capitale in Liberia, strade deserte nella principale città della Sierra Leone. In Africa, dove infuria l'epidemia di Ebola, ci si rivolge anche all'esercito per cercare di contenere i contagi, mentre in Europa gli occhi sono puntati su Ginevra, dove gli esperti dell'Oms stanno decidendo su ulteriori misure, e su Madrid, dove il primo paziente europeo è sbarcato stamattina. La Liberia, dove si conta poco meno di un terzo degli oltre 1700 casi registrati dall'Oms finora, è stato decretato lo stato di emergenza per far fronte all'epidemia. Posti di blocco sono stati piazzati dall'esercito nelle strade che arrivano a Monrovia dalle zone interessate dal virus, e centinaia di persone sono bloccate. L'epidemia, ha spiegato la presidente Ellen Johnson Sirleaf, ''esige misure straordinarie per la sopravvivenza dello Stato. Il virus Ebola, le ramificazioni e le conseguenze della malattia costituiscono attualmente un turbamento per l'esistenza, la sicurezza e il benessere della Repubblica, rappresentando un pericolo chiaro e immediato''. Se in Africa il virus sembra sempre più fuori controllo dal resto del mondo le notizie sono invece positive. Sono stabili anche le condizioni del missionario spagnolo Miguel Pajares ,che ha contratto il virus Ebola in Liberia e che da stamattina è ricoverato nell'ospedale madrileno Carlo III. L'uomo, di 75 anni, non presenta emorragie, ed è in isolamento insieme ad un'altra religiosa i cui test per il momento sono negativi. Negli Usa, dove il livello di allerta da parte dei Centri di Controllo delle Malattie (Cdc) è stato alzato su richiesta dell'Oms, migliorano le condizioni del medico e dell'infermiera infetti curati con un siero sperimentale ad Atlanta, mentre i test su tutti gli altri casi sospetti hanno dato esito negativo. Proprio i due operatori sono gli unici che si sono infettati tra il personale sanitario straniero che è arrivato in Africa, mentre tra gli operatori locali il bilancio è ben più pesante. ''Le ultime cifre che ci risultano - afferma una portavoce dell'Oms - sono di 100 operatori infettati nei 4 paesi colpiti, di cui 50 morti. Tutti fanno parte degli staff nazionali, eccetto i due operatori di Samaritan Purse''. Ulteriori misure di emergenza potrebbero essere decise dall'agenzia Onu in queste ore, in cui il Comitato di Emergenza su ebola sta decidendo se inserire la malattia tra le 'emergenze di salute pubblica di livello internazionale', uno status che prevede misure aggiuntive per i paesi colpiti ma anche la possibilità di quarantene su eventuali viaggiatori. Sarà invece un altro comitato, la prossima settimana, a decidere l'eventuale utilizzo di terapie sperimentali. Un nuovo appello in questo senso è venuto anche da uno degli scopritori del virus, Peter Piot, che in un'intervista a Le Monde ha sottolineato come gi occidentali siano stati subito curati, mentre agli africani non è data questa possibilità, chiesta ad esempio dalla Nigeria. Il Cdc ha però gelato le speranze, facendo sapere che il siero usato ad Atlanta è disponibile in quantità molto limitata, e lo stesso Obama si è detto dubbioso sulla possibilità. (ANSA)

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