(ANSA) - WASHINGTON, 19 GEN - Primo scontro a fuoco sul
terreno in Iraq fra i jihadisti dello Stato islamico e le truppe
occidentali.
A finire sotto l'attacco dei miliziani sono state le forze
speciali canadesi che hanno risposto al fuoco. L'incidente,
accaduto almeno 7 giorni fa nel nord del Paese, è stato rivelato
dal comandante generale delle forze speciali, il generale
Michael Rouleau, durante una conferenza stampa. "I miei soldati
avevano completato una seduta di pianificazione con alti
dirigenti iracheni, diversi chilometri dietro le linee del
fronte", ha spiegato Rouleau. "Quando si sono spostati in avanti
per confermare in prima linea quanto deciso, al fine di
visualizzare quello che avevano discusso su una mappa, si sono
trovati sotto il fuoco di mortai e mitragliatrici".
I soldati canadesi hanno quindi utilizzato i cecchini per
"neutralizzare le minacce" e distruggere le postazioni da dove
sono stati lanciati i mortai e, sottolinea il generale, non ci
sono stati feriti.
Il generale ha confermato che lo scontro a fuoco è avvenuto 7
giorni fa e che "è stata la prima volta che i soldati si sono
trovati sotto il tiro dei jihadisti e hanno risposto al fuoco",
da quando sono iniziati i raid aerei della coalizione guidata
dagli Stati Uniti contro l'Isis.
Tuttavia, questi incidenti rendono difficile per il governo
conservatore di Stephen Harper sostenere che il Canada "non ha
truppe sul terreno" in Iraq e che quindi non sono coinvolti
nelle battaglie in maniera diretta.
Il Canada ha dispiegato 600 truppe speciali nel Paese, uomini
e donne, che partecipano ai raid aerei della coalizione, insieme
a 6 jet da combattimento CF-18, un aereo cisterna di
rifornimento e due aerei di sorveglianza. 60 soldati delle
truppe speciali hanno il ruolo, così come i militari americani,
di assistere e addestrare le forze di sicurezza irachene
nell'uso di lanciagranate, tecniche di precisione, sistemi di
posizionamento globale, mortai e disinnescare bombe. E, secondo
il generale Rouleau, anche se i soldati non prendono parte a
combattimenti diretti, hanno comunque il diritto di rispondere
al fuoco se attaccati. (ANSA).