I ribelli sciiti Houthi hanno annunciato di aver sciolto il Parlamento yemenita e di avere il controllo del Paese. I miliziani avevano conquistato la capitale Sanaa lo scorso settembre, dopo essere partiti da nord e aver preso altre città strategiche. In gennaio il presidente Abed Rabbo Mansour Hadi e i membri del governo si erano dimessi e da allora sono agli arresti domiciliari. Fallita ogni trattativa, oggi gli Houthi hanno annunciato anche che faranno una "dichiarazione costituzionale".
Intanto un "drone statunitense" ha ucciso il leader spirituale del ramo yemenita saudita di al Qaida (Aqap), lo stesso che il 9 gennaio scorso in un video ha rivendicato il massacro di Parigi contro la sede di Charlie Hebdo. Lo afferma l'Aqap stessa in un comunicato rilanciato dai media internazionali. Harith bin Ghazi al-Nadhari, e altri tre jihadisti "sono stati uccisi il 31 gennaio" in Yemen. Al-Nadhari era sceso in campo anche contro il 'califfo' al Baghdadi.
Il ministero degli esteri di Ankara ha invitato i cittadini turchi a lasciare lo Yemen a causa delle nuove tensioni emerse nelle ultime settimane nel paese arabo. Il mese scorso le milizie sciite Houthi hanno preso il controllo di buona parte della capitale Sanaa ed oggi hanno annunciato di aver sciolto il Parlamento e preso il controllo di tutto il Paese. Ankara rileva "il rischio che si verifichino incidenti".