Sta racimolando molti consensi Minds.com, il social 'alternativo' a Facebook, battezzato tre giorni fa dal fondatore Bill Ottman. Si tratta di una piattaforma 'opensource', ovvero con un codice di programmazione 'aperto' a cui possono contribuire tutti gli utenti. Tra questi, spicca il collettivo hacktivista Anonymous, che ha lanciato un appello ai propri seguaci per dare un contributo. Il nuovo social si presenta come altri progetti simili, ma è incentrato sulla garanzia della privacy, attraverso la criptazione dei messaggi privati tra gli utenti - impedendo accessi 'esterni' - e assicura che l'algoritmo per evidenziare i post più popolari tra gli utenti sarà fondato su dati reali.
In altre parole, maggiore sarà l'attività di un utente e maggiore sarà la sua visibilità, a prescindere dunque da operazioni di marketing più o meno a pagamento. Insomma, Minds punta l'indice contro alcuni tecnicismi di Facebook che hanno generato dubbi e critiche negli esperti del settore nel corso degli anni. E, soprattutto, Minds impedisce, con la sua 'blindatura', a governi e inserzionisti pubblicitari di utilizzare i dati dei social network a fini commerciali. "Tante compagnie affermano di garantire la privacy e di criptare i messaggi degli utenti, ma noi non abbiamo alcuna possibilità di verificare se sia vero, perché il codice di programmazione resta inaccessibile", ha sottolineato Ottman.