Sono tre le persone iscritte al sito per relazioni extraconiugali Ashley Madison che si sono tolte la vita. Dopo la notizia dei primi due suicidi riportata dal portavoce della polizia di Toronto, le autorità hanno rivelato che anche il capitano Michael Gorhum, 25 anni, del Dipartimento di polizia di San Antonio, in Texas, si è tolto la vita dopo che la sua email è trapelata nell'attacco hacker che ha esposto milioni di nomi. Non è ancora chiaro, tuttavia, se Gohrum stesse usando il sito e se la sua morte sia legata alla pubblicazione dei dati.
L'azione legale sarebbe stata avviata per conto di tutti i cittadini canadesi coinvolti: "Sono indignato che AshleyMadison.com non sia riuscito a proteggere le informazioni dei suoi clienti", ha detto l'avvocato Ted Charney, che ha presentato la causa giovedì scorso. "In molti casi, gli utenti hanno pagato un supplemento perché il sito rimuovesse tutti i loro dati - ha aggiunto - solo per scoprire poi che le informazioni erano rimaste intatte ed esposte all'azione dei pirati della rete". La violazione dei dati ha messo a rischio la privacy di circa 39 milioni di utenti del sito per partner fedifraghi. La causa è stata intentata contro Avid Life Media, la società con sede a Toronto che gestisce la pagina online il cui motto è "Life Is Short, Have an Affair". E dopo la star del reality Josh Dugger, il cui nome è finito nella lista dei clienti diffusa dagli hacker, l'ultimo in ordine di tempo a scusarsi pubblicamente a con la famiglia è il procuratore della Florida, Jeffrey Ashton. Nel suo profilo avrebbe scritto che "cercava qualcuno con delle fantasie, con cui agire": lui però ha assicurato che non ha mai tradito la moglie, ma cercava solo di soddisfare le sue curiosità.