E' stato rilasciato il camionista 50enne di nazionalità italiana arrestato ieri nel Surrey, Inghilterra meridionale, dopo che a bordo del suo camion frigo erano stati trovati 27 migranti. Lo hanno detto fonti solitamente bene informate all'ANSA.
Un'analogia targata Italia: proprio mentre in Austria veniva dipanato il groviglio di orrore fissando in 71 il numero di migranti morti asfissiati in un Tir, in Gran Bretagna la polizia ha fermato un camion italiano con 27 profughi a bordo. La polizia del Surrey, Inghilterra meridionale, ha arrestato i clandestini scoperti a bordo del mezzo con "targa italiana" che, come riferito da Sky News, era fermo nella stazione di servizio a Cobham.
L'autista è un "50enne di nazionalità italiana", ha riferito all'ANSA una fonte dell'Home Office, il ministero dell'Interno britannico. Nell'area di servizio dove era parcheggiato il camion sono intervenute anche alcune ambulanze per fornire assistenza medica ai migranti arrestati con l'accusa di "ingresso illegale" nel Regno Unito. Non c'è stata tragedia, ma quello che è stato scoperto era un ennesimo dramma delle migrazioni, con la sofferenza della sete a tormentare i disperati nel buio del vano per merci congelate: "Dovevano essere esausti, se ne stavano a terra, bevendo acqua", ha riferito un camionista britannico, Sean Ingham, che era nella stazione di servizio. Secondo la testimonianza riferita all'Independent, i migranti usciti dal camion erano tutti uomini. Il South East Coast Ambulance Service, servizio di soccorso giunto sul posto, ha affermato che la priorità è stata di assicurare l'idratazione dei migranti ma nessuno di loro sarebbe stato ricoverato in ospedale. Dai primi riscontri il gruppo dei 27 migranti comprende, fra gli altri, 14 iracheni fra i 17 e i 45 anni e anche nove iraniani fra i 17 e i 28, una nazionalità meno frequente nelle liste dei migranti bloccati dalla polizia. Il camion frigo stava trasportando anche due vietnamiti di 16 e 26 anni, un 15enne turco e un 42enne siriano, ha precisato l'Home Office, annunciando che tutti sono stati trasferiti in centri per la detenzione di immigrati dove saranno interrogati.