E' finito l'attacco da parte di un commando di militanti armati all'università Bacha Khan University di Charsadda (nel Pakistan nord-occidentale) che ha causato almeno 30 morti: lo ha annunciato l'esercito pachistano al termine delle operazioni di controllo dell'ateneo. Squadre di soccorritori stanno comunque ispezionando i vari edifici nel campus per verificare la presenza di eventuali altri cadaveri e definire il bilancio ufficiale delle vittime, che attualmente arriva fino a 30 secondo responsabili provinciali e media. I feriti sono almeno 50.
Le fonti ufficiali pachistane hanno per il momento confermato 21 morti, fra cui un professore e due guardie della sicurezza. L'ufficio stampa dell'esercito (Ispr) ha reso noto che quattro miliziani sono stati uccisi e che ora reparti speciali rastrellano il campus dove non si spara più.
Il primo ministro pachistano, attualmente in Svizzera per partecipare al Forum di Davos, ha condannato l'attacco sostenendo che "chi uccide studenti innocenti non ha fede né religione". "Siamo determinati - ha concluso - a spazzare via la minaccia del terrorismo dal nostro Paese".
Ingenti forze di polizia ed unità antiterrorismo pachistane hanno circondato l'università. Nel corso dell'attacco si sono udite una decina di esplosioni e numerosi scambi di colpi d'arma da fuoco. Un portavoce militare ha dichiarato ai media che quattro degli aggressori, che sarebbero dieci o undici in tutto, sono stati uccisi, mentre gli altri sono stati circondati in due edifici del campus. Alcuni degli studenti che sono riusciti a fuggire hanno assicurato che "i morti sono molto numerosi".
L'università di Charsadda è stata fondata da Khan Abdul Ghaffar Khan, un pacifista e rispettato leader della nonviolenza, conosciuto con il nomignolo di 'Bacha Khan' e morto nel 1988. Nel momento in cui, attorno alle 9:00 locali, i militanti sono entrati nel campus si calcola che circa 600 fra professori e studenti si apprestavano a partecipare ad un recital di poesie dedicato a 'Bacha Khan' nell'anniversario della sua morte.