'Sul caso Regeni 'siamo alla vigilia di importanti incontri che potrebbero essere decisivi per lo sviluppo delle indagini'. Lo ha detto il ministro degli Esteri Gentiloni al Senato ribadendo che 'ci fermeremo solo quando troveremo la verità, quella vera e non di comodo'. Gentiloni ha sottolineato che 'il dossier inviato in Italia a marzo dagli investigatori egiziani era carente' e l'Italia ha chiesto di acquisire la documentazione mancante'. Se non ci sarà 'un cambio di marcia, il governo è pronto a reagire adottando misure immediate e proporzionate'.
Gli apparati egiziani hanno preparato un dossier sulla vicenda di Giulio Regeni di 2000 pagine che indica le linee generali del crimine e la scomparsa del corpo, nonché le indagini su 200 persone di diverse nazionalità che avevano relazioni con la vittima". L'incontro tra gli inquirenti e gli investigatori di Italia ed Egitto che indagano sulla morte del ricercatore italiano, si terrà il 6 aprile. La nuova data dell'incontro è stata resa nota da fonti di polizia italiane e confermata successivamente da fonti dell'ambasciata italiana al Cairo. Poi Il capo dell'ufficio della cooperazione internazionale della procura egiziana Kamel Samir Girgis, ha detto all'Ansa che "le notizie pubblicate sull'annullamento della visita degli inquirenti egiziani in Italia sono false e destituite di ogni fondamento". Ha aggiunto che "la delegazione, che comprende funzionari di polizia e della magistratura, partirà mercoledì prossimo per l'Italia per incontrare gli inquirenti italiani".
All'incontro, per la parte egiziana, parteciperanno due magistrati e tre funzionari di Polizia. "Nel quadro della cooperazione internazionale concernente l'omicidio del ricercatore Giulio Regeni - sottolinea un comunicato del Dipartimento di Pubblica Sicurezza - il 7 e l'8 aprile prossimi si svolgeranno a Roma i previsti incontri tra magistrati e investigatori egiziani ed italiani, per fare un punto di situazione sulle indagini svolte" dalle autorità del Cairo "ed esaminare la relativa documentazione". All'incontro parteciperanno, per l'Egitto, due magistrati e tre ufficiali di polizia, mentre per l'Italia ci saranno i magistrati della procura di Roma, gli investigatori del Servizio centrale operativo della Polizia e del Raggruppamento operativo speciale dei Carabinieri.
I primi dubbi egiziani sulle versioni diffuse finora sulle circostanze della morte di Giulio Regeni vengono espressi dal direttore del maggior quotidiano del Cairo, Al Ahram, Mohamed Abdel Hadi Allam. ''Prima del momento della verità - scrive Hadi Allam riferendosi alla prossima trasferta in Italia degli investigatori egiziani - esortiamo lo Stato a portare in giudizio gli autori del crimine".
Il direttore invita Il Cairo ad "annunciare con trasparenza le verità trovate o le dimissioni dei negligenti che sono responsabili direttamente di questo incidente, per salvare la reputazione dell'Egitto, il suo posto e la sua credibilità sul piano internazionale''. Il direttore di Al Ahram insiste sul rischio che l'intera vicenda può avere sulle relazioni bilaterali con l'Italia e lancia un invito a non sottovalutare la situazione, soprattutto considerando che il governo italiano è sotto la pressione di opinione pubblica e parlamento sul caso Regeni. A questo si aggiungono le difficoltà legate allo scandalo che ha costretto alle dimissioni il ministro allo sviluppo economico e spinto i partiti dell'opposizione a presentare mozioni di sfiducia al premier Renzi.