E' finita in un bagno di sangue la rivolta scoppiata ieri nel carcere Anisio Jobim di Manaus, in Brasile, e sedata solo dopo 17 ore: le vittime tra i detenuti sono "almeno 60", secondo il locale segretario di Pubblica sicurezza, Sergio Fontes, che ha definito l'episodio "il maggior massacro del sistema carcerario di Amazonas". Ore prima dell'insurrezione, inoltre, 87 prigionieri sono fuggiti da un'altra casa circondariale. Il numero delle vittime non è ancora definitivo perché il sopralluogo nel complesso richiederà tempo, hanno fatto sapere gli inquirenti. Alcune delle vittime (almeno sei, secondo le stime iniziali) sono state decapitate, e i corpi sono stati gettati dall'alto dell'edificio. "Tutti hanno sofferto ogni tipo di sevizia" per mandare un messaggio ai nemici, ha aggiunto Fontes. Anche i dodici agenti penitenziari che erano stati presi in ostaggio dai reclusi sono stati liberati dopo trattative tra le autorità e i leader della rivolta.