"Faccio appello al governo italiano affinché riporti presto a casa mio figlio, ingiustamente detenuto da quasi due anni in Mauritania, diabetico e al quarto giorno di sciopero della fame": affacciata al balcone dello Speaker's corner di Edicola Fiore, in onda su SkyUno e Tv8, Doina Coman, mamma dell'italiano Cristian Provvisionato, ha chiesto aiuto a Fiorello per dare visibilità alla sua protesta (GUARDA IL VIDEO).
Esponendo una maglietta con la foto del figlio e la scritta 'Libertà per Cristian Provvisionato', la donna ha detto: "E' un prigioniero politico, non ha commesso assolutamente alcun reato né in Italia né tantomeno in Mauritania. Tra 8 giorni sono 21 mesi che si trova detenuto lì senza un'accusa precisa. E' stato inviato in Mauritania dal suo datore di lavoro di Milano e dopo 14 giorni è stato trattenuto in arresto. Per quattro mesi non abbiamo saputo più nulla di lui. Ora sappiamo che è ancora lì, ma è innocente", ha spiegato la donna che ha raccontato anche di aver fatto quattro giorni di cammino a piedi sulla via Francigena per richiamare l'attenzione sul dramma che sta vivendo. "Ho parlato con il ministro Alfano che mi ha promesso che si sarebbe occupato della situazione in prima persona. Cristian - ha aggiunto la mamma con preoccupazione - è al quarto giorno di sciopero della fame ed è diabetico. Purtroppo da giovedì dovevano consegnargli un pacco, ma non lo hanno ancora fatto. Mi auguro che questa situazione si sblocchi quanto prima e che lo riportino a casa", ha concluso.
Alfano: 'Massimo impegno' - La Farnesina rende noto che il 26 aprile scorso il Ministro degli Affari Esteri Angelino Alfano ha ricevuto la Signora Doina Coman, madre di Cristian Provvisionato, e le ha confermato massimo impegno per giungere ad una rapida soluzione della vicenda. Il Ministero degli Esteri, in stretto raccordo con l'Ambasciata d'Italia a Rabat, segue infatti con grandissima attenzione, sin dal suo inizio, la vicenda del Sig. Provvisionato ed ha sempre mantenuto stretti contatti con i familiari. Il connazionale, fermato in Mauritania alla fine di agosto del 2015, è da allora in custodia cautelare, poiché sono in corso in quel Paese indagini penali che possono durare, secondo la normativa locale, sino ad un massimo di tre anni. La Farnesina continua a svolgere numerosi passi al più alto livello chiedendo alle Autorità di Nouakchott che il Sig. Provvisionato sia sottoposto a un procedimento equo e rapido. Grazie all'intervento del Ministero degli Esteri è assicurato al connazionale un trattamento rispettoso; ha la possibilità di incontrarsi e di comunicare con i familiari e gli sono recapitati i beni che la famiglia stessa gli invia dall'Italia, compresa oggi l'ultima spedizione. Sono state effettuate visite consolari con regolarità per sincerarsi delle sue condizioni di salute.