Youssef Zaghba, identificato come il terzo terrorista dell'attacco di Londra, fu fermato a marzo 2016 all'aeroporto di Bologna, città da cui stava per prendere un volo diretto a Istanbul. Il ventenne era italo-marocchino e aveva con sé solo un piccolo zaino, il passaporto e un biglietto di sola andata: circostanze sospette, che insieme alla rotta aerea per la Turchia, ne fecero disporre il fermo per accertamenti. Fu contattata la madre, che risiederebbe tutt'ora nella provincia del capoluogo emiliano.
Theresa May si aspetta una revisione dell'operato di polizia e servizi segreti dopo le polemiche sulle falle dell'anti-terrorismo. La premier britannica lo ha detto nel corso di un'intervista a Sky News affermando che auspica venga fatto come nel caso dell'attacco di Manchester, rispetto al quale l'MI5 ha avviato un'inchiesta interna per fare luce su possibili errori nella prevenzione della strage.
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Nuova perquisizione in un quartiere vicino alle abitazioni di due dei jihadisti che hanno realizzato il sanguinoso attacco di sabato sera a Londra. La polizia e' entrata in azione a Ilford, circa tre chilometri a nord di Barking, nell'est di Londra dove vivevano almeno due dei terroristi del London Bridge. Almeno una dozzina di bombe Molotov sono state trovate nel furgone usato dai tre jihadisti. Secondo il giornalista dell'emittente Martin Brunt, la polizia ha trovato nel veicolo "quelle che sembravano essere bottiglie piene di un liquido incolore con stracci" al posto dei tappi: "Chiaramente sembravano essere cocktail Molotov".
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L'attacco di sabato sera non era solo contro Londra ma contro il mondo libero, ha detto la premier Theresa May sottolineando le diverse nazionalità delle persone coinvolte. Il primo ministro ha ribadito che il livello di allerta anti-terrorismo resta "grave" e confermato il rafforzamento delle misure di sicurezza sui ponti di Londra con barriere a protezione dei pedoni.
IL PUNTO DEL CORRISPONDENTE DELL'ANSA
Gli altri due terroristi dell'attacco erano Khuram Butt e Rachid Redouane, entrambi di Barking. Il primo, 27 anni, era considerato il capo della cellula che ha sferrato l'attacco ed è l'uomo che compare nel documentario di Channel 4 sull'integralismo islamico nel Regno Unito mentre srotola una bandiera dell'Isis a Regent's Park. Il filmato è andato in onda l'anno scorso, l'uomo viene ripreso con due predicatori islamici noti alle forze dell'ordine mentre discute con gli agenti di polizia che erano intervenuti.
IL DOCUMENTARIO DI CHANNEL 4: jihadista srotola bandiera Isis
La prima vittima ad essere identificata è stata la canadese Christine Archibald, detta "Chrissy". La ragazza lavorava in un ospizio per senzatetto prima del trasferimento in Europa per raggiungere il fidanzato. E' invece disperso un cittadino spagnolo di 39 anni: Ignacio Echeverria, residente a Londra, secondo la testimonianza di un amico, ha affrontato uno dei terroristi armati di coltello a Borough Market, prendendo la difesa di una donna che era stata ferita.
Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump, nella prima reazioni in pubblico agli attacchi di Londra, ha sottolineato la sua "determinazione, piu' forte che mai, a proteggere gli Stati Uniti e i suoi alleati da un nemico codardo che ha dichiarato guerra alla vita innocente, da troppo tempo".
Il duplice attacco e' stato condotto nella notte tra sabato e domenica, a soli 4 giorni dal voto dell'8 giugno, nel cuore della capitale del Regno: dapprima su London Bridge, ponte simbolo della citta', dove un pulmino ha investito diversi pedoni e ne sono poi usciti tre aggressori che hanno accoltellato altri passanti; quindi nella zona di Borough Market, dove lo stesso commando ha continuato la sua azione di morte prima di cadere sotto i colpi della polizia. Il bilancio è di 7 morti (oltre ai tre terroristi), 36 i feriti, ventuno versano "in condizioni critiche", tra i quali un poliziotto, ha detto il capo di Scotland Yard Police Mark Rowley. L'agenzia Amaq, organo di comunicazione dell'Isis, ha rivendicato l'attacco a Londra, specificando che è stato opera dei combattenti del 'Califfato', "secondo le sue fonti". Lo ha reso noto Rita Katz, direttrice del Site, su Twitter.
La cronaca da Londra
La foto degli aggressori a terra di un fotoreporter italiano.
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May, il terrorismo chiama terrorismo - "Questo è il terzo attacco in tre mesi in Gran Bretagna", ha detto poco dopo l'attentato la premier britannica Theresa May. "Gli attacchi non sono collegati ma siamo di fronte a un nuovo trend: il terrorismo chiama il terrorismo e gli assalitori vengono ispirati da altri assalitori", ha aggiunto la premier. "Enough is enough, quando è troppo è troppo". "Le cose devono cambiare", ha aggiunto.
"Dobbiamo smettere di essere politicamente corretti e occuparci della sicurezza per la nostra gente. Se non ci facciamo furbi potra' solo peggiorare", ha scritto il presidente degli Stati Uniti Donald Trump in uno di una serie di tweet all'indomani degli attacchi a Londra.
Il Papa prega per le vittime: "Guarisca la piaga del terrorismo". Il cordoglio dei leader del mondo.
LA ZONA DELL'ATTACCO
La polizia ha invitato i cittadini a inviare filmati o foto alla polizia e ha inoltre invitato tutti a segnalare persone sospette. "E' un momento difficile, capisco che la gente abbia paura. Vorrei che i londinesi e i turisti restassero calmi, vigili e attenti". Lo ha detto Cressida Dick, comandante di Scotland Yard in un punto con la stampa dopo l'attentato. "Se vedete qualsiasi cosa che vi preoccupa, una persona o una cosa anche se non è significativa per favore contattateci sulla linea anti-terrorismo", ha aggiunto invitando "le persone a continuare a vivere normalmente".
La sequenza si e' consumata in pochi minuti (ne sono passati 8 fra la prima telefonata di allarme e la sparatoria finale), a neppure due settimane di distanza dell'atroce attentato suicida commesso alla Manchester Arena il 22 maggio: dove Salman Abedi, giovane britannico figlio di ex rifugiati politici libici anti-Gheddafi, si era fatto esplodere fra la folla che usciva dal concerto di Ariana Grande - fra cui molti giovanissimi - causando 22 morti e circa 120 feriti.
Praying for London ♡
— Ariana Grande (@ArianaGrande) 4 giugno 2017
LA POLIZIA AL PUB GRIDA A TUTTI DI ANDARE SOTTO I TAVOLI
Ma il paragone piu' evidente e' quello con un altro episodio avvenuto a Londra qualche mese fa, nella zona di un secondo ponte cittadino celebre, Westminster Bridge, quando un uomo, Khalid Masood, si lancio' alla guida di un Suv su un gruppo di pedoni, uccidendone 5, per poi scendere dalla vettura e accoltellare a morte un poliziotto all'ingresso dell'adiacente palazzo del parlamento prima d'esser ucciso a sua volta da un agente armato. Se in quel caso l'attacco si era svolto in pieno giorno, questa volta e' avvenuto tuttavia al calar del buio, in una zona straboccante di passanti e turisti in giro di sabato sera.