E' stata localizzata nei fondali dell'Oceano Pacifico una parte del relitto dell'incrociatore americano USS Indianapolis, affondato durante la Seconda Guerra mondiale dai siluri giapponesi, e che ebbe un ruolo fondamentale nel bombardamento atomico di Hiroshima. Novecento persone dell'equipaggio morirono nell'affondamento. La maggior parte di loro riuscì a buttarsi in mare e perse la vita nei giorni successivi per disidratazione, per annegamento o a causa degli squali. A sopravvivere furono in 316. Uno dei ricercatori della spedizione di ricerca a bordo della Petrel, ha annunciato di avere identificato il luogo del ritrovamento nel nord dell'Oceano Pacifico a 5.500 metri di profondità.
A bordo dell'incrociatore vi erano 1.196 marinai e marines. La nave venne colpita il 30 giugno del 1945 da un sommergibile giapponese nel mare delle Filippine tra Guam ed il golfo di Leyte. Per affondare impiegò circa 12 minuti. Attimi fatali durante i quali non ci fu neanche il tempo di inviare un segnale di soccorso. Solo quattro giorni dopo un nave di passaggio nelle acque individuò i sopravvissuti e i rottami. Nei numerosi resoconti pubblicati nel secondo Dopoguerra sulla tragica avventura della USS Indianapolis si parla del ruolo che ebbe l'incrociatore nel fornire alcuni componenti chiave di 'Little Boy', la bomba atomica che venne poi sganciata a Hiroshima il 6 agosto nella missione Enola Gay. I giorni di orrore dell'equipaggio in mare sono rievocati nel film "Uss Indianapolis: Men of Courage" del 2016 con Nicolas Cage.