Bali, l'eruzione del vulcano Agung
Migliaia di persone sfollate, 'ma nessun rischio per i turisti'
Cenere e fumo grigio fino a quattromila metri d'altezza, decine di voli cancellati, oltre 20.000 persone sfollate. Il vulcano Agung, in Indonesia, torna ad eruttare dopo cinquant'anni e fa paura. La montagna più alta di Bali, e una delle località turistiche più frequentate dagli appassionati di trekking, ha cominciato a tuonare la notte scorsa costringendo le autorità indonesiane ad innalzare il livello di allerta a "rosso". Decine di voli interni e a lungo raggio sono stati cancellati e l'aeroporto sulla vicina isola di Lombok rimarrà chiuso almeno fino a domattina all'alba. Rimane ancora in funzione lo scalo di Bali perché la cenere sollevata da Agung viaggia nella direzione opposta. I tanti turisti presenti sull'isola, che ogni anno ospita circa 5 milioni di persone, non stati toccati dall'eruzione.
Le mete più popolari, Kuta e Seminyak, si trovano infatti nel sud, a 70 chilometri dal monte. A chi invece si trovava più in prossimità è stato chiesto di evacuare immediatamente e tenersi lontano dall'area considerata più a rischio, entro 7,5 chilometri dal vulcano. "Quasi tutta Bali è al sicuro, non ci sono pericoli per turisti", ha rassicurato l'agenzia indonesiana per i disastri secondo quanto riportato dalla Bbc. D'altronde l'isola si stava preparando al peggio già dallo scorso settembre quando Agung aveva preso a tremare facendo pensare ad un'imminente eruzione. Oltre 70.000 persone erano state costrette a lasciare le proprie case e le autorità avevano predisposto 640 mila maschere per proteggersi dai gas del vulcano. Il governo, inoltre, ha già stanziato circa 150 milioni di dollari per i possibili danni di un'eruzione. Al momento sono ancora 25.000 i balinesi sfollati che vivono in alloggi di fortuna.
Il vulcano è anche un luogo di culto molto amato e per gli abitanti dell'isola, che seguono un induismo con influenze animiste, l'accresciuta attività è segno che gli dei sono arrabbiati per qualcosa. Per questo nei mesi scorsi i templi alle pendici del monte, ma anche nel resto dell'isola, sono stati sommersi da offerte per calmare gli spiriti. Con i suoi 3.000 metri d'altezza, il vulcano è considerato dagli esperti uno dei più pericolosi del secolo scorso. Dal gennaio del 1963 al febbraio del 1964 il monte Agung è stato protagonista di una delle eruzioni più violente del secolo, sollevando una colonna di ceneri e gas alta fino a 26 metri e causando circa 1.500 vittime.