La polizia locale ha rivisto al ribasso il bilancio delle vittime dell'attentato alla cattedrale dell'isola di Jolo, nel sud delle Filippine, portandolo a 20 morti, di cui 15 civili e 5 soldati. Il precedente bilancio parlava di 27 morti, la polizia ha spiegato che l'errore era dovuto a un doppio conteggio. Altre 81 persone sono rimaste ferite, tra cui 14 soldati, due poliziotti e 65 civili.
Due bombe sono esplose oggi davanti a una cattedrale, sull'isola di Jolo. L'attentato avviene a meno di una settimana dal referendum che ha sancito la creazione di una provincia autonoma a maggioranza musulmana nel sud. Le due esplosioni sono avvenute durante la Messa domenicale nella cattedrale. La prima bomba è scoppiata sulla porta, seguita da un'altra all'esterno dell'edificio, avvenuta quando già le forze governative stavano rispondendo all'attacco. Tra le vittime ci sono sia civili che militari. Foto diffuse sui social media mostrano i corpi delle vittime tra le macerie in una strada affollata, fuori dalla cattedrale di Nostra signora del Monte Carmelo, già bersaglio di bombe in passato. Truppe in assetto da guerra hanno transennato la strada principale che porta alla chiesa. I feriti più gravi sono stati trasportati in elicottero nella vicina città di Zamboanga. Rafforzata la vigilanza in tutti i luoghi di culto.
"Ho ordinato alle nostre truppe di alzare il livello di allerta per garantire la sicurezza in tutti i luoghi di culto e di porre in atto azioni preventive per stroncare sul nascere eventuali azioni ostili", ha detto il segretario alla Difesa Delfin Lorenzana in una nota.