Twitter e Facebook bloccano la propaganda cinese contro le proteste a Hong Kong. I due social sospendono falsi account originati in Cina e che avevano nel mirino le manifestazioni pacifiche con l'obiettivo di "seminare discordia": gli account infatti mostravano come i manifestanti agissero in modo violento o fossero spinti da altre motivazioni nello scendere in piazza. Un post su Facebook legava i manifestanti ai combattenti dell'Isis. Facebook ha rimosso "sette pagine, tre gruppi e cinque account" di disinformazione, mentre Twitter ha bloccato 936 account. La società che cinguetta si spinge anche oltre, bloccando la promozione e sponsorizzazione di tweet da parte di media appoggiati da uno stato. Una decisione che arriva dopo che il China Daily e altre pubblicazioni statali hanno pubblicizzato su Twitter spot secondo i quali le proteste a Hong Kong erano spinte dagli interessi dell'Occidente e stavano diventando violente.