Si intensificano le proteste popolari nel Kurdistan iracheno contro la classe politica e il governo autonomo di Erbil a causa del mancato pagamento per due mesi consecutivi degli stipendi ai dipendenti pubblici.
Media curdo-iracheni riferiscono stamani di violente proteste scoppiate nel fine settimana nella città di Suleimaniya e nel sobborgo di Piramagrun, da parte di centinaia di dipendenti pubblici, per lo più insegnanti delle scuole.
Alcuni manifestanti hanno preso d'assalto a Piramagrun le sedi dei partiti al governo e, in un caso, hanno incendiato col lancio di bombe Molotov una parte dei locali dei partiti, dominati rispettivamente dal clan dei Barzan e da quello dei Talabani.
I manifestanti, che hanno bloccato diverse strade attorno e fuori Suleimaniya, sono stati respinti da agenti in tenuta anti-sommossa che hanno usato getti d'acqua sparati con idranti e pallottole di gomma.
Poche ore fa le autorità curdo-irachene hanno anche ordinato la chiusura degli organi di stampa dei partiti di opposizioni e di alcuni media vicini al movimento di protesta.