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Ucraina, l'inviato cinese incontra l'Ue a Bruxelles

Domani Li Hui sarà a Mosca

   Il Segretario generale aggiunto per gli Affari politici e Direttore politico del Servizio europeo per l'azione esterna, Enrique Mora, ha ricevuto oggi a Bruxelles l'inviato speciale del governo cinese per gli Affari eurasiatici, Li Hui. Lo si legge in una nota. "Mora ha accolto con favore la visita dell'inviato speciale Li in Europa, in particolare a Kiev, e il recente impegno della Cina nei confronti dell'Ucraina, anche a livello di leader, nonostante sia trascorso più di un anno dall'inizio dell'illegale aggressione russa". Entrambe le parti hanno concordato di rimanere in contatto e di continuare a lavorare per una pace sostenibile in Ucraina.

   "Le due parti - si legge ancora nella nota - hanno discusso della guerra di aggressione della Russia contro l'Ucraina e dei modi per promuovere una pace giusta e sostenibile. Il vicesegretario generale Mora ha sottolineato la piena responsabilità della Russia per l'aggressione immotivata e
ingiustificata contro l'Ucraina, che rappresenta una sfida fondamentale per la stabilità, la sicurezza e la prosperità regionale e globale. Ha sottolineato che l'Ucraina sta esercitando il suo diritto all'autodifesa e che l'Unione Europea è impegnata a sostenere l'Ucraina nel lungo termine".

    Mora ha poi sottolineato che il ripristino di una pace giusta e duratura in Ucraina, in conformità con il diritto internazionale, è di vitale importanza per l'Ue e ha evidenziato che ogni modo significativo per porre fine alla guerra illegale di aggressione della Russia contro l'Ucraina deve essere coerente con la Carta delle Nazioni Unite nella sua interezza. L'Ue si aspetta che la Cina, in qualità di membro permanente
del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, svolga "un ruolo costruttivo e sfrutti ogni occasione per sostenere e promuovere la Carta delle Nazioni Unite e il diritto internazionale, e che ricordi la necessità di rispettare i principi di sovranità, indipendenza e integrità territoriale e di porre fine allo spargimento di sangue e all'uccisione indiscriminata di civili ritirando immediatamente e incondizionatamente tutte le forze e gli equipaggiamenti militari dall'intero territorio dell'Ucraina all'interno dei suoi confini internazionalmente riconosciuti".

  Dopo la sua tappa europea oggi a Bruxelles, Li Hui sarà domani a Mosca. Lo annuncia il ministero degli Esteri russo. Il gruppo di combattenti della Wagner comincia a ritirarsi da Bakhmut

  

 

Intanto, la Russia ha annunciato l'espulsione di cinque diplomatici svedesi in risposta ad un'analoga decisione del governo di Stoccolma nei confronti di cinque diplomatici russi. Il governo di Mosca ha anche deciso la chiusura del proprio consolato a Goteborg e di quello svedese a San Pietroburgo a partire dal prossimo primo settembre. Lo fa sapere in un comunicato il ministero degli Esteri.

Putin e Prigozhin nel mirino degli 007 ucraini
L'obiettivo primario dei servizi ucraini è il presidente russo Vladimir Putin, afferma il vice capo della Direzione principale dei servizi di Kiev, Vadym Skibitsky, in un'intervista. Questo perché perché "coordina e decide cosa succede". Nel mirino di Kiev anche il fondatore del Gruppo Wagner, Yevgeny Prigozhin: "Stiamo cercando di ucciderlo". Il Cremlino replica sottolineando che i servizi incaricati della sicurezza del presidente russo "conoscono il loro lavoro e sanno quello che fanno". E Prigozhin commenta: "E' comprensibile che Putin e io siamo obiettivi di Kiev".

Ma Andrii Yusov, rappresentante della direzione principale dell'intelligence del ministero della Difesa ucraino, ha successivamente precisato che Putin è un obiettivo primario di Kiev "per la sua detenzione e consegna all'Aia". "L'Aia è inevitabile per Putin. E in questa situazione, è ancora meglio che sia vivo in tribunale", ha detto Yusov, aggiungendo che Putin "e tutta la sua banda" sono criminali di guerra. "Ed è davvero l'obiettivo numero uno - dal punto di vista della detenzione e della consegna alla Corte internazionale e al tribunale dell'Aia. L'Ucraina è uno stato civile e agisce in modo civile".

 

 

Prigozhin evoca il rischio di una rivoluzione in Russia
Una nuova "rivoluzione potrebbe scuotere la Russia se il suo balbettante sforzo bellico in Ucraina continua", ha detto il capo della Wagner Yevgeny Prigozhin in un'intervista a Konstantin Dolgov, blogger filo-russo. Prigozhin si è appellato a Putin affinché dichiari "una legge marziale e una nuova ondata di mobilitazione". E ha avvertito che, se le perdite russe continuano ad aumentare, "tutto questo può finire in una rivoluzione, proprio come nel 1917. I soldati si alzeranno e poi i loro cari si alzeranno. È sbagliato pensare che ce ne siano centinaia, ce ne sono già decine di migliaia, parenti di coloro che sono stati uccisi".

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