L'Europa avrà un 'coordinatore unico' per l'azione di contrasto all'epidemia da virus Ebola, che nei Paesi dell'Africa occidentale ha fatto oltre 4.500 vittime. Dopo l'ipotesi di un 'supercommissario' contro Ebola allo studio da parte del presidente Usa Barack Obama, anche l'Europa decide dunque una via analoga per coordinare gli interventi. La linea di azione è stata decisa a Lussemburgo al vertice dei ministri degli Affari Esteri dei 28 Stati membri, che stimano in un miliardo di euro da parte dell'Ue i fondi necessari per fermare l'epidemia in Africa, concordando sulla necessità di aumentare gli sforzi dell'Europa.
"Abbiamo deciso di istituire la figura del coordinatore Ue per Ebola in modo da individuare qualcuno in grado di raccordare gli sforzi europei al lavoro dell'Onu e del G7", ha spiegato il ministro degli Esteri, Federica Mogherini, al termine del Consiglio esteri Ue, ricordando anche l'impegno dell'Italia a contribuire con un fondo di aiuti pari a 50 milioni di euro.
Intanto, dalla Norvegia arriva una buona notizia: è guarita la dottoressa norvegese di Medici senza frontiere che aveva contratto il virus in Sierra Leone, mentre in Spagna si attendono i test definitivi che dovrebbero confermare la guarigione dell'infermiera Teresa Romero. Sempre dalla Sierra Leone arriva, però, la conferma del decesso di un altro membro del personale Onu: si tratta di un'operatrice di Un Women ed è il terzo membro dello staff Onu deceduto per Ebola. Sempre sul fronte africano, l'Oms ha dichiarato ufficialmente 'libera dal virus' la Nigeria, dopo 42 giorni senza nuovi casi sospetti.
L'attenzione resta però alta e l'emergenza Ebola sarà discussa anche nel vertice dei leader europei in programma giovedì e venerdì prossimo, durante il quale il premier britannico David Cameron solleciterà l'aumento dell'impegno finanziario europeo. Intanto i ministri degli Esteri Ue hanno sottolineato l'importanza che tutti gli attori impegnati nella lotta a Ebola lavorino insieme sotto l'ombrello delle Nazioni Unite, accogliendo inoltre con favore la decisione del Segretario generale Onu di stabilire la prima missione sanitaria di emergenza delle Nazioni Unite - la Missione delle Nazioni Unite per Ebola Emergency Response (UNMEER) - con sede ad Accra.
Una missione dell'Ue si trova in Guinea per valutare, qualora la situazione dovesse peggiorare, la possibilità di "operazioni civili e militari" in Liberia, Sierra Leone e Guinea. ''Stiamo valutando l'ipotesi di un salto di qualità", ha affermato da Conakry Agostino Miozzo, direttore del Centro gestione crisi del servizio Ue per l'azione esterna Eas. E mentre anche il Belgio - dopo Francia e Gran Bretagna - ha annunciato l'avvio di controlli negli aeroporti per voli provenienti dai Paesi africani colpiti, le autorità Usa rassicurano: le altre 43 persone che hanno avuto contatti con il 'paziente zero', Thomas Eric Duncan, deceduto, sono da oggi ufficialmente fuori dalla quarantena dopo 21 giorni in osservazione. Altre 120 persone resteranno invece sotto controllo fino al 7 novembre.
Sul versante medico, poi, gli Usa accelerano sul vaccino anti-Ebola sviluppato dal National Institute of Health, prodotto dalla Gsk, che dovrebbe essere pronto già dal 2015.
Un appello contro i pregiudizi viene invece lanciato da molti cittadini liberiani con una campagna su Twitter: '#IAmliberiannotavirus', è l''hashtag' scelto.
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