L'eventualità di istituire in Nord Africa campi profughi per i migranti intercettati in mare "non è culturalmente accettabile. Parcheggiare esseri umani non è accettabile". Lo ha detto l'ambasciatore del Marocco, Hassan Abouyoub, partecipando a un forum all'ANSA. "Non do lezioni all'Europa, ma la risposta di sicurezza" ai flussi migratori "non è idonea e non ha prodotto risultati", ha aggiunto l'ambasciatore.
E' in corso nella sede dell'agenzia Ansa un Forum con l'ambasciatore. Tra i temi trattati quello dell'immigrazione. "Qualsiasi Paese - ha detto il diplomatico - non è in grado di affrontare da solo" il fenomeno delle migrazioni che "richiede un approccio collettivo di solidarietà e di responsabilità condivisa". L'approccio del Marocco, che da paese di origine e transito è diventato anche un paese di immigrazione, "è quello della Conferenza di Rabat, basato sull'abbattimento delle cause all'origine, accelerando lo sviluppo umano per ridurre i flussi all'origine".
Il divieto di vendita e produzione del velo integrale in Marocco, deciso all'inizio di gennaio, "è una cosa strettamente vincolata alla sicurezza, ma non tocca il fattore identitario". L'ambasciatore ha spiegato che "alcuni membri del Daesh avevano provato a usarlo per nascondersi". Inoltre, ha sottolineato l'ambasciatore, "il burqa (il velo che copre interamente le donne come in Afghanistan, ndr) non è mai stato presente in Marocco".
"Il Marocco - ha detto in un altro passaggio rispondendo una domanda sul rientro del Regno nell'Unione Africana dopo l'uscita nel 1984 legata alla questione del Sahara Occidentale - torna a casa perché ha deciso di essere tra i leader dell'Africa che hanno deciso di affrontare le sfide del continente, che ha anche un potenziale enorme in termini economici, energetici, agricoli, e di risorse umane".