"Dopo una lunga discussione, i ministri hanno trovato un accordo all'unanimità, che solo pensavo fosse impossibile. L'operazione Sophia sarà chiusa alla scadenza del suo mandato, il 20 marzo", e sarà sostituita "da una nuova missione nel Mediterraneo, per l'attuazione dell'embargo Onu sulle armi. Questo dimostra che quando c'è volontà politica niente è impossibile": così l'Alto rappresentante dell'Ue, Josep Borrell, al termine del Consiglio Esteri Ue.
Le navi della nuova missione Ue per l'attuazione dell'embargo sulle armi "potranno fermare imbarcazioni sospettate di portare armi e truppe alla Libia", ha detto Josep Borrell chiarendo: "non andiamo a fare una passeggiata".
"In Libia il cessate il fuoco non c'è ancora, la tregua e l'embargo sulle armi sono state violate, il conflitto prosegue. Il processo politico di Berlino è ancora in corso, ma la situazione sul terreno è molto brutta", aveva detto in mattinata Borrell, spiegando di aver ricevuto una lettera dall'inviato speciale dell'Onu Ghassan Salamé con gli ultimi aggiornamenti. "Il taglio sul petrolio sta indebolendo l'economia del Paese che perde circa 60 milioni di dollari al giorno", ha aggiunto.
Quanto deciso oggi con la missione per il controllo dell'embargo Onu delle armi in Libia "significa finalmente ascoltare l'Italia", ha detto il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, al termine del Consiglio esteri. Con questa missione "torniamo come Ue e come Italia ad essere protagonisti in Libia, ma con la postura di chi vuole la pace e non di chi vuole alimentare la guerra", ha aggiunto. "L'Italia è stata ascoltata perché avevamo detto che è inutile pattugliare la costa ovest, intercettando le rotte dei migranti, perché lì lavoriamo con la Guardia costiera libica". Inoltre "è importante che sia stato previsto l'effetto 'pull factor'" ed il conseguente "ritiro delle navi. E siamo d'accordo anche sul fatto che si debba lavorare, oltre alla sorveglianza aerea e navale, anche a quella terrestre, ai confini della Libia", spiega Di Maio. "Tutti gli Stati hanno dato disponibilità a dare assetti aerei e navali (chi li ha) per riuscire a compiere la missione di bloccare l'ingresso delle armi alla Libia", aggiunge.
"Sono molto contento. Tutti gli Stati Ue sono d'accordo per creare una missione che blocchi l'ingresso delle armi in Libia. Adesso l'Ue si impegna con una missione navale, aerea e con disponibilità anche terrestre, per bloccare l'ingresso delle armi in Libia", ha detto ancora Di Maio, al termine del Consiglio Ue, chiarendo: "la missione Sofia non esiste più. Ora c'è una missione che blocca le armi".