La legale di Patrick Zaki ha detto di sperare nella scarcerazione dello studente ma al contempo ha avvisato che una frase pronunciata dal giudice nell'udienza odierna lascia prevedere un prolungamento della detenzione: "Spero che venga rilasciato domani ma non lo prevedo perché è stato sollevato il problema dei libri e il giudice ha risposto 'mi presenti una domanda'. Questo significa che Patrick rimarrà in prigione", ha detto Hoda Nasrallah parlando con l'ANSA al Cairo.
"La Corte oggi ha ascoltato Patrick e i suoi avvocati che hanno argomentato come non esistano motivi per continui rinvii" della scarcerazione. Inoltre "hanno chiesto un rilascio immediato" dello studente egiziano. Lo riferisce un tweet della ong per cui Patrick Zaki era ricercatore in studi di genere, l'Eipr. "Gli avvocati hanno fatto riferimento a una precedente denuncia su una tortura subita da Patrick al quartier generale della Sicurezza nazionale", aggiunge il tweet. Amnesty international (Ai), in base a quanto riferito dai suoi avvocati, sostenne che la mattina del 7 febbraio scorso agenti dell'Agenzia di sicurezza nazionale (Nsa, i servizi segreti interni) arrestarono Patrick e lo tennero bendato e ammanettato per 17 ore durante il un interrogatorio all'aeroporto. Il giovane "in quelle ore sarebbe stato picchiato sulla pancia e sulla schiena e torturato con scosse elettriche", scrisse Amnesty sul proprio sito.
All'udienza odierna sul caso di Patrick Zaki erano presenti diplomatici di quattro Paesi: Italia, Germania, Olanda e Canada, secondo quanto si è appreso davanti al tribunale nella capitale egiziana. I Paesi europei, essendo presenti nell'ambito del Programma di monitoraggio processuale, rappresentavano tutta l'Unione. Si trattava del primo monitoraggio di questo tipo dall'inizio dell'emergenza Covid. Il rappresentante diplomatico italiano è riuscito anche ad interloquire brevemente con Patrick. Lo studente egiziano dell'università di Bologna ha ringraziato l'Italia mettendosi la mano sul cuore e ha sollevato il pollice ad indicare che sta bene
Si è svolta al Cairo l'udienza per Patrick Zaki, lo studente egiziano dell'Università di Bologna in carcere in Egitto da febbraio per propaganda sovversiva: l'esito si conoscerà domani. Lo riferisce all'ANSA Hoda Nasrallah, legale di Zaki. Davanti al complesso di un'Accademia di polizia all'interno della quale si è svolta l'udienza hanno sostato una decina di attivisti egiziani venuti per seguire da vicino il caso. La sessione all'interno della quale era inserita l'udienza di Patrick è stata convocata per le 12 ma l'avvocatessa è uscita dal complesso poco prima delle 17 (le 16 ora italiana). L'udienza, come altre in precedenza, sarebbe durata una ventina di minuti