Le uccisioni in pochi giorni a colpi d'arma da fuoco dell'italiano Cesare Tavella e del giapponese Hoshi Kunio "hanno molte somiglianze", "sembrano il lavoro di professionisti", ma "non sono opera dell'Isis". Lo ha dichiarato oggi il ministro dell'Interno del Bangladesh, Asaduzzaman Khan. Incontrando i giornalisti a Dacca, il ministro ha ripetuto che gli omicidi dei due stranieri "hanno la stessa origine", ma che non riguardano i militanti dello Stato islamico che "non è presente in Bangladesh". Kamal ha detto di ritenere piuttosto che essi abbiano l'obiettivo di "creare instabilità" nel Paese, alludendo con questo alla opposizione, a volte violenta, che da due anni portano avanti il Partito nazionalista del Bangladesh (Bnp) di Khaleda Zia e Jamaat Islami.
Ieri sconosciuti a bordo di una moto hanno ucciso nel nord del Bangladesh un turista giapponese, 5 giorni dopo l'assassinio a Dacca del cooperante italiano Cesare Tavella. L'Isis ha rivendicato anche la sua uccisione come aveva fatto con quella di Tavella. Lo riferisce la direttrice del Site Rita Katz sul profilo Twitter.
Hoshi Koniyo, 66 anni, è stato attaccato nel distretto di Rangpur ed ucciso con tre colpi di rivoltella al petto, alla schiena e ad una mano. L'omicidio, ha riferito il commissario Rezaul Karim, "sembra avere la stessa dinamica dell'uccisione di Tavella il 28 settembre nel quartiere diplomatico di Gulshan".