Donald Trump mette in guardia la Cina: "non permetteremo più" che Pechino si limiti solo a parlare e non faccia nulla per aiutare gli Stati Uniti con la Corea del Nord. L'avvertimento, affidato a due tweet, arriva mentre due bombardieri americani sorvolano la penisola coreana in risposta all'ultimo test balistico di Pyongyang. Un sorvolo che è una prova di forza, con gli Usa e gli alleati nell'area che mostrano i 'muscoli' al leader nord coreano Kim Jong un in un'impotente esercitazione, durata dieci ore con le forze armate sud coreane e giapponesi.
Contro la "minaccia della Corea del Nord, siamo pronti a usare una forza schiacciante e letale" se necessario, dice il generale Terrence O'Shaughnessy, il comandante delle US Pacific Air Forces. L'esercitazione si accompagna al secondo test in un mese in Alaska del sistema missilistico di difesa Thaad: è stato un "successo" dice il Pentagono. La tensione e' salita dopo l'ultimo test balistico della Corea del Nord, che ha lanciato un missile Icbm potenzialmente in grado di raggiungere gli Stati Uniti. Trump si mostra frustrato di fronte al nuovo test e non lo nasconde.
"Sono molto deluso dalla Cina" dice il presidente americano. "I nostri passati leader hanno consentito" a Pechino di "realizzare miliardi di dollari l'anno in scambi commerciali": nonostante questo la Cina "non fa niente per noi con la Corea del Nord. Non consentiremo più che questo vada avanti. La Cina potrebbe risolvere facilmente il problema".
Trump si appresta a firmare a breve il progetto di legge che impone sanzioni alla Russia e colpisce anche la Corea del Nord. Pyongyang però è solo uno dei dossier caldi sul tavolo del presidente americano, concentrato sulle tensioni interne alla Casa Bianca che sembra sempre più un 'Fight Club' e sull'incapacità del Congresso repubblicano a mantenere la promessa di abolire e sostituire l'Obamacare. Dopo gli attacchi e le minacce ai senatori, Trump ammorbidisce i toni: "non mollate, il mondo vi guarda". E ribadisce l'invito al senato a rivedere le regole di voto, portando a 51 voti la maggioranza necessaria per l'approvazione, rispetto ai 60 attuali.
Una revisione che renderebbe più facile l'approvazione dell'agenda di Trump. La frustrazione del presidente americano sulla Corea dl Nord è condivisa dall'ambasciatrice americana all'Onu, Nikki Haley: "La Cina è consapevole che deve agire. Giappone e Corea del Sud dovrebbe aumentare la pressione. Non è solo un problema degli Stati Uniti: richiederà una soluzione internazionale" twitta. Parole dure arrivano anche dal segretario di stato, Rex Tillerson, che ha puntato il dito contro la Russia e la Cina accusandole di "avvantaggiare" Pyongyang. La Cina per ora resta in silenzio: il presidente Xi Jinping si presenta a una parata militare alla maggiore base del paese in vista del 90mo anniversario dell'esercito, che cade martedì. Una visita per 'ricucire' i rapporti dopo che la scure anti-corruzione di Xi si è mostrata particolarmente dura con l'esercito, e in vista dell'importante appuntamento della leadership comunista per determinare la direzione politica dei prossimi cinque anni.